Badile (Pizzo) – Via Cassin

Badile (Pizzo) – Via Cassin
La gita
carlo
5 28/07/2008

Splendida scalata, in condizioni ottimali: parete asciutta, temperatura gradevole, nessun rischio di temporali.
La cengia d’attacco è ancora innevata, ma si evita con un agevole traverso sulle placche sottostanti, senza bisogno di ramponi o scarponi.
Ambiente solitario, una sola cordata davanti a noi ed una molto dietro. Molte cordate sullo spigolo nord.
Si arrampica sempre al sole, su bella roccia, con difficoltà discontinue. Pochi i tiri difficili, ma alcuni tratti nei camini finali sono faticosi e sgradevoli. In compenso ci sono tratti facili, abbelliti da graziosi fiorellini e ciuffi d’erba.
La chiodatura è a dir poco “varia”: molti chiodi storici, qualche spit alle soste, cordini e fettucce più o meno fuori via. Alcuni tratti sono super chiodati, altri tutti da proteggere.
Pur muniti di una buona relazione, non è così improbabile finire fuori via, soprattutto nella prima metà della parete.

Abbiamo bivaccato circa un’ora sopra il rifugio Sass Fourà, su comodissima piazzola erbosa vicina all’acqua. Partenza alla 4.30, attacco alle 6, arrivo sullo spigolo nord alle 14.
Poi comoda discesa dalla via normale fino al rifugio Gianetti.
Il giorno dopo tranquillo ritorno dal passo Porcellizzo e trubinasca ( 4 ore).

COMMENTO: la “Cassin al Badile” è una scalata entrata nel mito e tutti gli alpinisti classici hanno sognato di salirla.
Anche se ormai molto classica e ripetuta, resta un’avventura appassionante anche per rendersi conto della straordinaria capacità del grande cassin di individuare una via logica di salita su una parete dalle linee sfuggenti e con pochi punti di riferimento.

Da tempo era un sogno nel cassetto e non si poteva aspettare ancora.

Salita effettuata venerdì 25 .

Con l’amico marco faccenda, impareggiabile compagno di grandi salite.

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