Badile (Pizzo) Spigolo Nord

Badile (Pizzo) Spigolo Nord
La gita
steu94
5 24/08/2016

Salita grandiosa, sia per la roccia che per l’ambiente!!

Saliti da Laret per bivaccare causa rifugio Sasc Fura pieno (comunque gentilissimi). Dal rifugio in su non c’è praticamente acqua (ad inizio stagione sicuramente si) e posti comodi si trovano a 5 minuti dall’attacco. Abbiamo quindi dormito nelle piazzole davanti al rifugio.

L’avvicinamento dal rifugio è ben segnalato ed evidente nella prima parte, un pò meno nella seconda ma basta puntare allo spigolo. Zero neve.

Fatto tutta la salita con scarpe da avvicinamento. Un pò più impegnativi i tratti di placca ma si sale bene.
Progredito in conserva fino a un centinaio di metri sopra la placca Risch. Da qui tiri per poter prendere un pò di fiato. Lungo l’ultimo tratto di spigolo più affilato ma facile avremmo potuto procedere nuovamente in conserva ma visto il traffico assurdo non ci è sembrato molto sicuro.

Lungo la via, oltre alle soste (quasi 40 penso) ci sono molti chiodi e fix, soprattutto nella prima metà.
Come materiale direi che una serie di friends da 03 a 2 BD e 8 rinvii di cui qualche allungabile sono più che sufficienti. Nuts, chiodi e martello lasciateli pure a casa.
L’ideale sarebbe fare la salita in 4 con un’intera per ogni cordata in modo da unirle per le calate dalla normale, altrimenti portare due mezze oppure un’intera e cordino.

Per quanto riguarda la discesa sconsiglio vivamente le doppie lungo lo spigolo perchè sono tante e anche se si è appena saliti non sarebbe facile trovare le soste. In più ci si va ad aggiungere al casino di cordate che salgono ancora e a quelle che arrivano dalle altre vie.
Noi siamo scesi a piedi sul versante italiano nel canalone per 50 metri circa. Sulla dx faccia a valle si trova il primo resinato. Fatto una doppia da 30 e poi disarrampicato (con una calata da 50 circa si arriverebbe subito all’ancoraggio seguente). La seconda doppia l’abbiamo fatta da una sosta nuova a fix e catena che si trova appena dietro un angolo a monte di un ripido canale dove dovrebbe esserci la nuova linea di calate. Non vedendo nessuno calarsi da qui abbiamo deciso di proseguire per la linea di calate classica. Dalla suddetta sosta a fix doppia da 45 m sempre nel canalone principale fino a un resinato. Altra doppia da 50 circa fino a una cengia che si percorre verso dx faccia a valle per reperire un altro resinato. 60 m giusti fino a un masso con cordoni e maillon poi 40 m fino a una cengia. Seguire la cengia (bollini e ometti) che va verso dx faccia a valle fino a una croce con cordoni e maillon. Calata da 45 circa lungo un camino strapiombante fino a un resinato e poi ultima doppia alla base.

Abbiamo pernottato al rifugio Gianetti (anche loro molto ospitali) e tornati il giorno dopo al Sasc Fura per riprendere quello che avevamo lasciato.
Questo rientro per il colle del Porcellizzo prima e per quello della Trubinasca poi è molto lungo e faticoso anche se molto ben segnalato e attrezzato con catene nei tratti più impegnativi. Si trova acqua dopo entrambi i colli. Bisogna superare una lingua di neve di 10 metri alla base del Porcelizzo lato ovest ma niente di che.

Con Eli, Geniu e Luca Pieropan!!

Link copiato