Lunga ma di grande soddisfazione la salita al monte Avic che si erge maestoso e domina l’omonimo parco naturale. Il sentiero è molto ben segnalato fino al lago Gelato, a quota 2.616, poi bisogna avere vista buona per identificare gli ometti nella pietraia ed arrivare alla base della cima, da dove occorre arrampicare con facili passaggi di I e II grado. Anche qui è importante seguire gli ometti per seguire la via più logica e, presumibilmente più agevole. Una corda e qualche fettuccia per assicurarsi possono essere utili ma non indispensabili. Dalla vetta il panorama sarebbe stato fantastico ma la scarsa visibilità ha un po’ limitato la visuale sui principali monti della Valle d’Aosta. Discesa davvero interminabile. Sulle rocce sommitali occorre fare un po’ di attenzione ma i passaggi esposti sono soltanto un paio. Più insidioso e faticoso scendere sugli sfasciumi sottostante la sommità del monte Avic. Poi una lunghissima camminata, dapprima su pietraia e poi su sentiero via via più agevole fino a Villa, la località di partenza dell’itinerario.