Avic (Monte) Via Normale da Veulla per la Cresta Ovest

Avic (Monte) Via Normale da Veulla per la Cresta Ovest
La gita
lucabelloni
5 23/09/2012

Gita fatta in due giorni pernottando al rifugio Barbustel, che nei we settembre è aperto solo su prenotazione. Di sicuro non è la via più breve per salire all’Avic, ma così facendo si spezza in 2 giorni la salita e in più si unisce alla scalata della vetta un giro molto ampio che consente di visitare gran parte del Parco del Mont Avic, davvero bello specie nella parte dei laghi.
Saliti sabato al rifugio da Veulla seguendo il sentiero 5C, impiegato circa 3 h al netto delle pause; partiti verso le 13 con cielo un po’ grigio che si è aperto poco dopo lasciando il posto ad una giornata splendida. Ottima l’accoglienza al rifugio; pur essendo solo in 5 la cena è stata ottima e abbondante.
Domenica mattina partenza alle 7.30, abbiamo seguito il sentiero 5C fino al casotto del guardiaparco che si trova appena dopo il Lago Grande, quindi il sentiero 6 fino al Lago Gelato. In questo tratto si risale fino in cima alla Punta Medzovè (2.848 m) per poi ridiscendere al Lago Gelato e perdendo quindi circa 250 m di dislivello. Una volta raggiunto il casotto che sovrasta il Lago Gelato si prosegue sulla via normale descritta nella relazione. La salita alla cima non presenta particolari difficoltà e risulta sempre evidente e ben segnalata da numerosi ometti; un po’ faticosa la risalita del conoide e del canalino sia per la pendenza che per il terreno un po’ franoso, ma non ci sono difficoltà tecniche. Il tratto di cresta è molto breve e ci sono solo alcuni passaggi un po’ più impegnativi (max II), mentre un po’ di attenzione va prestata al terriccio che ricopre la roccia in alcuni tratti apparentemente facili ma che sono forse quelli più esposti. Arrivati in vetta intorno alle 12.30, grazie alla giornata splendida ed alla temperatura decisamente mite ci siamo concessi una bella sosta di quasi un’ora prima di cominciare la discesa, che è veramente lunga (circa 3 h 45).
Siamo riusciti ad individuare abbastanza agevolmente la scorciatoia che permette di evitare il lungo giro del Col de Raye Chevrère. Dall’intaglio sotto la cima scendere il conoide tenendosi a sinistra e seguendo sempre la dorsale che termina poco sopra al laghetto che si trova proprio sotto la verticale della cima (non potete sbagliarvi, è il primo partendo da sinistra!!!). Da qui scendere sulla sinistra orografica del canale sottostante e percorrere un ampio semicerchio che consente di raggiungere il canale stesso alla fine del tratto ripido (alcuni ometti) e raggiungere in breve la mulattiera. Da qui fine delle difficoltà e veloce discesa su bellissimo sentiero fino a Veulla.

Viste le difficoltà a reperire il taglio in salita, ho aggiunto un paio di ometti nel punto in cui va abbandonata la mulattiera al piano di quota 2.450 m (poco prima che il sentiero faccia un’ampia svolta a sinistra) e altri 2 un po’ più sopra…spero che così sia più visibile…

Gita molto lunga e caratterizzata da un notevole sviluppo, oltre che da un dislivello consistente (in totale circa 2000 metri). E’ però un bel modo per abbinare la cima dell’Avic ad un anello del parco. Poca gente in giro, circa una decina di persone in cima…we spettacolare, con cielo blu in alto e mare di nubi verso la pianura e temperature decisamente piacevoli…consigliato in periodi di poco affollamento per godere appieno della pace di questi luoghi.

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