Mi mancava l’Avic partendo direttamente da casa e così oggi ho colmato questa imperdonabile lacuna attraversando uno degli angoli più selvaggi della Vallée nonostante sia ad un passo da itinerari molto più battuti.
A dispetto della scarsa frequentazione, ho potuto constatare come sin dal paese e poi successivamente nel selvaggio vallone di Ponton, le indicazioni e il sentierio siano sempre ben tenuti e agevoli. Abbastanza lungo lo sviluppo, tuttavia la varietà del percorso permette di non annoiarsi. Dal col Varotta, lungo la dorsale che si stacca a destra, prestare solo un po’ di attenzione al superamento dei vari denti rocciosi se si procede con le scarpe da ginnastica come ho fatto io; l’esposizione e la scarsa qualità della roccia non permettono grandi margini di errore. Al ritorno ho preferito scendere direttamente dal colletto dal quale parte il pendio finale per la cima, così da evitare di ripercorrere a ritroso la dorsale che conduce al col Varotta. Discesa su pietraia un po’ malagevole con le scarpe da ginnastica ma tutto sommato un’alternativa veloce per andare a riprendere il sentiero per il col Varotta nei pressi del bivacco forestale.
Bel giro, oggi solo con i miei pensieri.