3.1Km
Note
Storico
450m
850m
1Km
1.3Km
1.4Km
1.6Km
1.6Km
1.7Km
Materiale Serie di friends fino al #4 BD, 8 rinvii, 2 mezze corde da 60m e normale dotazione alpinistica.
Sviluppo: 300m Difficoltà: 6a+ (6a obbligato)
Gli spit delle soste sono tutti collegati con cordoni di colore rosso.
Avvicinamento
Sviluppo: 300m Difficoltà: 6a+ (6a obbligato)
Gli spit delle soste sono tutti collegati con cordoni di colore rosso.
Dal rifugio Allievi seguire il sentiero Roma in direzione del passo dell’Averta. Poco prima che il sentiero inizi a salire in direzione del passo, scendere verso la base delle rocce della quota 2585. Continuare a scendere fino alla base della parete (1 ora dal rifugio).
È anche possibile salire in giornata dalla Val di Mello seguendo il sentiero che sale al rifugio Allievi: raggiungere la croce Parravicini e da qui salire ancora per il sentiero fin dove è possibile attraversare il torrente, poco sotto il piano di Zocca. Salire per gande fino all’attacco della via (3 ore dal parcheggio in Val di Mello).
Cuore rosso verniciato alla base della via.
Descrizione
È anche possibile salire in giornata dalla Val di Mello seguendo il sentiero che sale al rifugio Allievi: raggiungere la croce Parravicini e da qui salire ancora per il sentiero fin dove è possibile attraversare il torrente, poco sotto il piano di Zocca. Salire per gande fino all’attacco della via (3 ore dal parcheggio in Val di Mello).
Cuore rosso verniciato alla base della via.
- L1: seguire l’evidente lama per 15 m fino al primo spit, risalire la bella placca a funghi fino ad un bel buco dove ci si può proteggere con un #4 BD. Da qui spostarsi leggermente a sinistra risalire la placca (spit) fino a prendere una lama che porta alla comoda cengia erbosa dove si sosta (5b, 40 m).
- L2: alzarsi dalla sosta (spit) poi tendere a destra a delle lame, abbassarsi leggermente ad una piccola cengia a sinistra della quale si trova un chiodo; da qui con un passo di decisione ci si porta in placca fino a raggiungere le lame (spit); seguire quindi il bel diedro (tutto da proteggere), fino alla comoda cengia di sosta (6a+, 35 m).
- L3: salire per lame (due spit) fino a raggiungere una lama rovescia. Seguirla, procedendo decisamente verso destra fino alla sua fine, quindi salire in placca fino in sosta (5c, 40 m).
- L4: spostarsi a sinistra, risalire lo splendido e facile diedro fino alla sosta successiva (4a, 45 m).
- L5: portarsi decisamente a sinistra, rimontare un muretto fino ad una bella placca triangolare a quarzi; arrivare ad una cengia erbosa, superarla e prendere un’altra bellissima placca nera a quarzi e funghi fino alla sosta (5b, 35 m).
- L6: portarsi a sinistra (spit) e seguire le belle placche in successione su un granito bianco superbamente lavorato fino alla sosta (5c, 25 m).
- L7: procedere sempre leggermente a sinistra su placche lavorate a funghi e lame fino alla sosta successiva (5c/6a, 35 m).
- L8: salire inizialmente dritti, poi a sinistra su roccia lavorata fino ad una placca a lame superficiali nette. Risalire con passi di decisione fino alla sosta (6a/6a+, 35 m).
Discesa due possibilità:
- Dall’ultima sosta si può facilmente raggiungere la sosta della via Top Ten a 6/7 metri a sinistra, così da fare il link con gli ultimi due tiri di questa via, arrivare in cima e da qui per un canale scendere a piedi fino al passo dell’Averta e tornare sul sentiero Roma.
- 8 doppie sulla via di salita. Le soste sono disposte in modo da essere tutte in linea.
Aperta dal basso in due sessioni (Agosto 2024 – Agosto 2025) da Antonio Malandri, Michele Moscatelli, Massimiliano Mariani.
Il nome della via è stato ispirato da un grande masso, ben visibile dalla S2, dalla forma di cuore. Non potendo vedere questa sagoma dalla base, si è preso spunto da questa “apparizione” per dedicare la via a Fabio Malandri, prematuramente scomparso a causa di una caduta nella sua amata Val Masino.
Il nome della via è stato ispirato da un grande masso, ben visibile dalla S2, dalla forma di cuore. Non potendo vedere questa sagoma dalla base, si è preso spunto da questa “apparizione” per dedicare la via a Fabio Malandri, prematuramente scomparso a causa di una caduta nella sua amata Val Masino.
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