Avello

Bellissima giornata in compagnia degli amici Pettone, Trac, Giulio, Michele e Claudio. Abbiamo trovato un flusso idrico discreto, appena sufficiente per garantire una progressione fluida e divertente. Sorprendentemente, considerando le abbondanti nevicate dell’inverno, c’è meno acqua confrontato allo stesso giorno dell’anno scorso. Purtroppo però, il risultato più evidente delle nevicate della stagione passata, lo abbiamo riscontrato lungo l’intero canyon, che presenta continue ostruzioni dovute alla caduta di faggi all’interno della forra, in corrispondenza soprattutto dei salti più interessanti. Il letto ghiaioso del torrente ha subito in diversi punti un notevole cambiamento, dovuto alle piene che hanno scavato alcuni passaggi precedentemente meno profondi. Nella parte iniziale del canyon abbiamo posizionato un nuovo armo in prossimità di un bel salto dove era presente, più in alto, un vecchio armo abbandonato e distrutto. Abbiamo anche integrato con un nuovo maillon inox la sosta con catena dell’ ultima cascata a circa due terzi del canyon.

Pur rimanendo un canyon meraviglioso, piange il cuore averlo trovato pieno di tronchi incastrati lungo l’intero itinerario, cosa che ne pregiudica sia la limpidezza delle acque, sia la bellezza naturalistica, sia il tempo di percorrenza. Inoltre rappresenta un’insidia da non sottovalutare ai fini della sicurezza. Sarebbe auspicabile che qualche associazione si prendesse cura della disostruzione, almeno parziale vista l’enorme mole di lavoro, dai tronchi che ostacolano il percorso, ovviamente con volontari appassionati. Inoltre sarebbero da rivisitare tutti gli armi presenti, in quanto visibilmente provati dal tempo, e in alcuni casi arrangiati alla meno peggio. La meraviglia che si legge negli occhi di chi vi scende per la prima volta dice tutto dell’unicità del luogo, che non andrebbe abbandonato a se stesso, visto che si nasconde ai più che passano nella valle ignari di cosa si cela nel cuore del torrente.