Un anno dopo stesso copione: notte passata alla base con temporale e forti dubbi sulla riuscita.
Questa volta però il mattino seguente il cielo è limpido e nonostante le basse temperature ed il forte vento decidiamo di tentare lo stesso.
Attacco facilmente individuabile a dx della parte di roccia più scura dove su un piccolo avancorpo sono presenti due spit, uno con cordone rosa; noi abbiamo aggirato l’avancorpo e siamo partiti sulla cengia sopra esso (consigliato), trovo poco interessante salire due spit per poi rischiare di tirare pietre in testa all’assicuratore passeggiando sulla cengia.
I tiri più interessanti sono L1, L2, e L4, belli verticali su grandi prese piatte, L3 è un trasferimento, L5 facile ma psicologico per la chiodatura, L6 tiro della vittoria molto facile.
Chiodatura in generale lunga (mai più di 6/7 spit a tiro) ma gli spit sono messi in maniera intelligente in modo da proteggere i punti più difficili, direi inutile integrare, le fessure sono pochissime (noi non abbiamo usato nulla), per divertirsi occorre scalare con tranquillità sul 5c/5c+, soste a spit e chiodi collegati con cordini in buono stato.
Su L1 e L2 La roccia è impeccabile, dopo il trasferimento occorre fare attenzione alle pietre sulle cenge, consiglio per L6 di fare sosta sulla croce anche se la corda tira un po’. Discesa sulla normale seguendo le tacche verdi, occorre fare una sola doppia da 30/35m al secondo cavo d’acciaio (per questo si può andare con una singola da 70m), attenzione a non scaricare pietre su chi è ancora sulla via, noi mentre eravamo in sosta su L5 ci siamo beccati una scarica di pietre fortunatamente senza conseguenze.
Giornata limpidissima e grande grip, (si stava incollati dal freddo alle mani) entrambi conseguenza del forte vento.
Solo noi sulla via, 7/8 persone sulla normale.
Con Roby bravissima