bellissima via, che, nonostante sia stata aperta nel ’73, si presenta con un tracciato di concezione moderna. Veramente bello e il traverso della L5 e le due successive lunghezze. Il luogo è veramente selvaggio e solitario, e la via, seppur molto bella, ha scarsissima frequentazione (forse a causa del lungo avvicinamento). Consigliabile, oltre alle protezioni veloci, martello ed alcuni chiodi. I chiodi in posto sono sufficenti ma occorre verificarli con attenzione. Sulla stessa parete esistono altri tre interessanti itinerari. A sx della Noli/Piana una difficile via di Schenone e Pozzi, Alla ricerca del tempo perduto, Maggio 1995, 230 m ED 6c+/A1 (6c obbl.), attrezzata con spit (molto expo) e qualche chiodo (rel. su Alpidoc n.15). Subito a dx della ns via sale invece Spit horror, 300 m TD+, max e obbl. 6° (Schenone, Piombo, Zamperlini, Zan, 1989, rel. in addenda Alpi Marittime vol II) via molto bella ed attrezzata (con moltissima parsimonia e spit “antichi”!) che incrocia in alto la Direttissima dove c’è il tiro più difficile di quest’ultima. Più a dx ancora sale la via Super dalle, 255 m TD+, max ed obbl. 6° (Lenti,Parodi e Scotto, 1986, rel Alpi marittime vol. II) via pressochè schiodata con lunghezze molto eposte su roccia compattissima. Andateci alla Torre Sud, merita!