NovemilanovecentoundicI piedi. Completamento dell’anello, dopo aver salito il Bec Costazza e la Cima di Peradzà. Inizialmente percorriamo un tratto della lunga cresta che collega quest’ultima montagna con l’Asgelas, per poi perdere quota (per evitare un tratto roccioso) sino a 2800 metri circa, raggiungendo il sentiero 7 che dal lago Miserin porta al colle della Balma; lo lasciamo ben presto per risalire su ripidi sfasciumi in cresta e seguirla fino in punta, ma……un salto roccioso verticale di 5 o 6 metri, esposto, da scendere, ci sbarra la strada. Dietro front, perdiamo una buona cinquantina di metri e tagliamo sotto lisci placconi, trovando alcuni ometti che ci guidano: una grossa “lavatrice” in bilico precario su una roccia inclinata ci guarda silenziosa mentre procediamo su sfasciumi e grossi massi….Anche gli ometti finiscono, la vetta è a poche decine di metri: risaliamo uno dei tanti ripidi canali sfasciumosi incontrati oggi (passi di II) riportandoci in cresta a monte del salto roccioso verticale; pochi metri e l’ometto di vetta col triangolo del CAI di Rivarolo sono lì. Per scendere, ci teniamo più sul versante settentrionale e prestando la dovuta attenzione per la ripidità del terreno, raggiungiamo il sentiero per il lago Miserin, dove chiudiamo l’anello.
Tempo sempre bello nella valle di Champorcher, nuvole sempre presenti in val Soana.
Difficoltà F.
Con la generosa compagnia di Gian Mario.