- Accesso stradale
- Strada pulita e comodo parcheggio a Planaval
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Neve (parte inferiore gita)
- Primaverile/trasformata
- Quota neve m
- 1800
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Indeciso e dubbioso scelgo questa gita dopo aver letto gli entusiasti report di ieri. Ebbene sì, i gulliveriani Coste e Rok non sbagliavano, le condizioni che ho trovato si possono definire eccezionali. Difficile immaginare condizioni migliori. Parto dall’auto sulla stradina alta che sembra avere più neve del pianoro, in realtà non cambia molto. Nel lungo falsopiano neve non sempre raccordata ma alla fine con un po’ di togli metti arrivo al canale della normale estiva. Qui condizioni al limite, tolgo subito gli sci sui ripidi e salgo a piedi su erba e tracce di sentiero, poi nella parte alta ramponi indispensabili ma pendenza che non necessita la piccozza. Qualche sfondamento e tanta attenzione a stare ben lontano dal fiumiciattolo che scorre sotto. Ai pianori superiori innevamento continuo e neve dura e grippante. Arrivo in un attimo al canale ripido, e qui mi si bagnano un po’ le pelli e sono costretto a fare dei tratti a piedi per non scivolare. Dalla cima del canale lungo pianoro che porta al pendio finale, molto meno ripido del canale precedente. Cima raggiunta in 3 ore e 20 minuti. Vetta acuminata con panorama fotonico sul gruppo del Bianco e su un oceano di bellezza alpina che risplende intorno. Discesa facile su neve consistenza crema perfetta, firn da sballo. Affronto il canale con timore reverenziale ma la neve è perfetta e scendo accorto ma senza nessun problema. Con un bel po’ di racchettate cerco di prendere il canale tutto a destra ma ho troppi dubbi e torno alla normale che scendo ovviamente a piedi coi ramponi. Visti quattro skialp scendere in sci in questo tratto, complimenti. Dalla base del canale si arriva in sci fin quasi all’auto con qualche tratto di erba.