Fare molti km per una via abbastanza semplice potrebbe oggi come oggi sembrare un controsenso, eppure se ci si mette il visitare un posto nuovo, lo stare lontano dai posti più gettonati e i due tiri spettacolari (mi pare L6 e L7, in base a come si contano i tiri, comunque sia i due dopo la grande cengia mediana) allora tutto torna. Molto comodo e veloce l’accesso al rifugio, dal quale per arrivare alla base della via ci si impiega meno del tempo dichiarato. Dall’isolotto si attraversano un paio di metri di neve per raggiungere la parete. Abbiamo tergiversato parecchio nel capire dove attaccasse, siccome ne partono due vicine (non lo sapevamo): Oriana ha gli spit leggermente più “datati” e parte poco più a monte rispetto a una fila di spit molto recenti che solcano una placca (non so che via sia, corre a dx – faccia a monte – rispetto a Oriana). Una volta individuata la via giusta, si va bene. Abbiamo portato qualche friend come da relazione, ma sono totalmente inutili (hanno preso aria e si sono ossigenati per bene…). La prima parte della via è abbastanza discontinua, con brevi tratti interessanti. I due tiri dopo la grande cengia meritano viaggio e via, una meraviglia di roccia molto elegante e bella che sposa una difficolta contenuta (non si va oltre il 5c, ma i movimenti sono molto belli). Non male nemmeno il tiro successivo, che poi spiana fino ad arrivare in cresta. Da lì camminando per facili placche, in una cinquantina di metri si è in vetta. Doppie molto lineari e veloci. Ambientazione della scalata solare e molto bella. Ottimo contrasto tra la brezza fresca e la roccia tiepida, di grande piacevolezza. Con AleT.