Argentera (Cima Sud) Canale della Forcella

Argentera (Cima Sud) Canale della Forcella
La gita
enzo51
4 19/11/2015

Se si sta nella rigola al centro del canale, neve ben pressata, quindi progressione veloce. Da meta’ canale fino alla forcella, rigelo nullo, con ancora un bel pezzo da fare su pendenze costanti attorno ai 50°. Non va dimenticato che il canale e’ alto 700mt, quindi non poca cosa. Ben quattro cascatelle di ghiaccio vivo, la prima e la centrale di discreto impegno su pendenze prossime ai 70° per un altezza tra i 10 e i 15 metri. Gli altri due episodi brevi quanto all’altezza di pochi metri, ma intensi.. Pioggia di pulviscolo alimentato dal vento che lo sollevava in alto, e poi lasciava scendere giu’ dalla rigola con una certa intensita ‘ e a ritmo costante, a tenere fresco corpo e mente. Un po’ di tensione sul passo di III°, dove il vuoto si fa sentire parecchio, e ancor piu’ lo si avverte quando ci si trova a dover procedere con le sole mani e in punta di ramponi. Uno di quei casi in cui non e’ permesso sbagliare. Pessime le condizioni in cui versa la normale della cengia per meta’, quella (in ombra) intasata di neve. Ma gia’ tutta ben tracciata da chi mi ha preceduto, su neve rigelata a puntino. Consiglio picca e ramponi se la si vuole fare a desso, altrimenti e’ meglio accontentarsi di guardarla dal Passo dei Detriti e affrontarla in tempi migliori.

Una tra le piu’ difficili ascensioni su neve e ghiaccio delle Alpi Marittime costata una brutta levataccia, impegno non indifferente nel superamento del canale che pare non finire mai. Lunga, esposta, faticosa, e non in condizioni la discesa ad anello a ritornare al Gias ancora di giornata..a differenza del canale a insaputa (affrontato senza un minimo di conoscenze sullo stato della neve se ce n’ era o no, com’era o come non era) e con sorpresa, trovato piu’ che in ottime condizioni. E’ una fiamma che arde al proprio interno..e difficile spegnerla..lasciamo che arda.. almeno finche’ ne avra’ voglia..e ancora non si capisce la ragione perche’ un’ascensione di tutto rispetto valutata una D, (vedi Guida dei Monti d’Italia Alpi Marittime vol II pag. 179) debba essere ricondotta alla stregua di una normaliisima AD+ per questa tendenza sempre piu’ comune a banalizzare anche vie che richiedono un serio impegno e che andrebbero lasciate tali con la valutazione cosi come e stata conferita dai primi salitori. Il fatto di possedere mezzi piu’ efficaci di quelli usati al tempo, non giustifica un declassamento di cosi vasta portata e questo e’ gia’ di per se una cosa di cui va tenuto debitamente conto.

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