Argentera (Cima Nord) Canale della Forcella

Argentera (Cima Nord) Canale della Forcella
La gita
sborderzena
04/03/2012

Gita in compagnia di Alain-“gran guide”-Diego-Flowered.
La Forcella…leggendo il libro di Igor mi aveva sempre impressionato. Una foto mostra la parete imbiancata da una spruzzata novembrina. E lei è un’ incisione profonda. Una cicatrice a testimoniare l’incessante lotta tra la montagna e gli agenti atmosferici. Una lotta contro il trascorrere del tempo. Una lotta che avrà un solo vincitore.
Le rocce granitiche che caratterizzano questo massiccio lo rendono straordinariamente affascinante. Le pareti sono tagliate in modo perfetto e si formano diedri alti e scuri.
La grandiosità naturale e magnifica di questo anfiteatro lasciano senza fiato. Questo è l’ambiente della Forcella.
Sabato mattina ci incamminiamo alla volta del bivacco Bozano. La neve è buona su tutto il percorso, ma da Tetti Gaina alla nostra meta la strada è lunga. Quando arriviamo il sole è bello caldo e in breve siamo sul cemento come due lucertole. Hotel 5 stelle. Pranziamo nella veranda a ravioli e formaggio. Quando sono le nove siamo a letto.In cielo mille e mille stelle e una luna a tre quarti imbianca la bianca neve. Io mi fermo un pò fuori a godermi tutto questo. Non capita tutti i giorni di stare sotto una simile stellata. In città oramai le stelle le hanno spente…
La temperatura all’interno è di 4 gradi. Freschino, ma abbondanti coperte ci danno una mano a sentirlo meno.
Finalmente suona la sveglia. Il the caldo ci aiuta nel risveglio. Sistemiamo il bivacco e usciamo. E’ ancora buio, ma si vede perfettamente. Saliamo il conoide e la neve è splendida. Mi ero immaginato buone condizioni, ma così no. In breve siamo alla cascata. Perfetta. La supero e aspetto Alain. Allestiamo la calata sfruttando la chiodatura presente (N.B. uno dei due chiodi “balla” un pò)e proseguiamo stupiti dalle condizioni della neve. Ci alterniamo in salita nella tracciatura e in tre ore siamo al colletto. Ci riposiamo al sole osservando sotto di noi il rifugio Genova e il bacino delle Rovine.
Alle dieci iniziamo la discesa. Alain alla sua terza ripetizione mi concede le prime curve. Oggi la Forcella è “tutta per me”. La parte alta è commovente. Una moquette di farina pressata. Senza senso. Il rifugio è la sotto. Rosso nel bianco. Una ciliegina sulla torta. Una strettoia che precede il pendio pensile ci costringe a derapare qualche metro. Questa è l’unica parte del percorso, che in questo periodo dell’anno, prende sole. La neve trasformata, ma non ancora addolcita, è bellissima da sciare. Liscia e dura. Un piacere curvare. Entrati nell’ultima sezione, che precede la cascata, raggiungiamo la corda e in 10 minuti, entrambi, l’abbiamo superata. Ultima parte stretta e poi ci lanciamo nel conoide al sole su neve compatta e liscia. Il resto è riposo e sole e una discesa continua sino alla strada e da qui a Gaina su, purtroppo, troppo asfalto rispetto al giorno precedente.
La mia schiena ringrazia Flavio gestore del Valasco…
Io invece Alain che mi ha accompagnato in questo splendido viaggio di cui porterò sempre con me un bellissimo ricordo.
Tutto passa..è gia domani
Du bon ski..

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