La mattina non funzionava la macchinetta del parcheggio, quindi abbiamo parcheggiato prima della stanga e siamo saliti con l’autostop al parcheggio alto; costo 4 euro, attenzione portare moneta perchè la macchinetta con il lettore carte era proprio spenta. Giornata bella anche se la parete era abbastanza fredda oltre che leggermente bagnata ma non ci ha dato troppi problemi. La chiodatura è da “mutande di ghisa” specie sui tratti difficili, quindi le protezioni veloci sono inutili, c’è da dire che se non fosse così plaisir l’impegno sarebbe ben diverso. Roccia ottima a parte i tiri finali che comunque si salgono con un po’ di attenzione, non sono d’accordo invece con i commenti sul tratto appena fuori dalla via, è una cengia con sassi mobili come se ne trovano tante in posti come Bobbio per esempio…basta fare un po’ di attenzione. Discesa: siamo saliti all’anticima (che poi è proprio un’elevazione ben separata dalla cima principale dell’Arera), da cui si prende la cresta in direzione Arera fino all’intaglio dove è ben visibile la calata con cui si scende lato sinistro (Nord) verso il ghiaione. Consiglio di fare max 30m per non avere problemi col recupero; a occhio sembra possibile anche disarrampicare ma il terreno non è il massimo e la sosta è molto buona. Discesa poi nel ghiaione molto dolomitico fino a incrociare qualche ometto che porta su terreno più facile fino al sentiero che si è fatto durante l’avvicinamento.
Con Ale. In parete solo noi e i locals Alex e Simo, trovati per caso con cui abbiamo condiviso parte della salita.