Ararat (Monte) o Agri Dagi Via Normale

Ararat (Monte) o Agri Dagi Via Normale
La gita
smarchio
4 03/08/2015

Condivido la descrizione dell’itinerario e delle difficoltà tecniche che, fino alla quota di 4950m, sono equiparabili, per chi conosce la Val di Susa, alla salita del Rocciamelone da sud. Gli ultimi 200 m sono su neve ghiacciata con pendenza modesta ed i ramponi sono molto utili.
Assolutamente non necessaria la piccozza, mentre i bastoncini sono da portare. Le pedule sono più che sufficienti.
In caso di vento forte (molto frequente) è fondamentale coprirsi in modo adeguato (v. foto).
Per il resto è veramente una salita facile dove la quota si fa sentire, per cui è molto raccomandabile acclimatarsi per non soffrire di fastidiosi mal di testa e/o nausee che rovinerebbero la salita che comunque è di grande soddisfazione.

Salito con Marco e Giacomo (siamo gli unici italiani della comitiva di 9 salitori, gli altri tutti di lingua tedesca). Giungiamo in vetta con un’altra comitiva sempre gestita dal medesimo operatore (Ceven Travel).

La Ceven Travel si è dimostrata molto efficiente nell’organizzare la logistica della salita (trasporti su cavalli fino al secondo campo, vitto, piazzamento tende, …). Complimenti particolari al cuoco che ha operato in condizioni decisamente difficili, facendoci trovare sempre tutto pronto agli orari previsti, indipendentemente dalle condizioni meteo a volte molto avverse.
Alcune osservazioni utili:
1) Portarsi dietro carta igienica (non lesinare), fermenti lattici e farmaci per combattere le conseguenze di infezioni batteriche intestinali
2) Cautelarsi fin dal primo giorno pretendendo i recapiti telefonici dei cellulari di almeno 2 o 3 riferimenti del tour operator; un tedesco del nostro gruppo si è trovato nelle condizioni di rischiare di perdere il volo di rientro, mentre 2 belgi hanno scoperto in loco che il loro volo di rientro era differente da quello che avevano concordato!!
3) Gli accompagnatori hanno molta buona volontà e conoscono bene la loro montagna, ma tecnicamente non li si possono definire Guide secondo i nostri canoni. Sono comunque in grado di accompagnare i turisti (tutti i presenti nei 2 gruppi che sono saliti sono definibili escursionisti non molto esperti) fino in vetta.
4) Se conoscete il tedesco fila tutto liscio, ma se sapete l’inglese o il francese marca male; pochi lo parlano a malapena. L’asso nella manica è la traduzione dal tedesco all’inglese che ci hanno fatto i nostri compagni di salita. A maggior ragione in Dogubayazit e in Van, quando si va a spasso, i colloqui con gli indigeni sono pressoché impossibili… parlano solo il turco.
5) A meno di spese particolari per souvenir, è sufficiente un piccolo prelievo con bancomat o carta di credito ad un qualunque sportello presente ovunque (noi abbiamo prelevato 200 lire turche pari a 68 euro e ne abbiamo avanzati).
6) Il cellulare prende ovunque

Ringrazio Andrea81 e FlavioFacchinetti per i preziosi consigli che mi hanno fornito prima della partenza.

Inserisco la traccia GPS rilevata durante la salita.

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