Ararat (Monte) o Agri Dagi Via Normale

Ararat (Monte) o Agri Dagi Via Normale
La gita
andrea81
5 25/08/2013
Traccia GPX
ARARAT - Tappa 1 (dal posteggio al campo base)
ARARAT tappa 2 (dal campo base al campo alto)
ARARAT - salita alla vetta dal campo alto e ritorno
ARARAT - waypoints

1 giorno:
Il pulmino ci scarica al termine della strada sterrata (avventurosa) e dopo aver caricato i cavalli con i bagagli, ci incamminiamo su un bel sentiero tra magri pascoli e antiche pietraie di origine lavica, passando tra accampamenti di pastori, e quindi raggiungendo il campo 1 a circa 3400 m dove pernottiamo. Il nostro campo è più spostato rispetto al campo ufficiale, grazie all’agenzia Ceven Travel che ha allestito un proprio spazio defilato con tutti i confort (anche doccia! – fredda ovviamente).
Poca polvere e terreno morbido grazie ai giorni di pioggia/neve dei giorni precedenti.

2 giorno:
salita di acclimatamento fino a quota 4000 m, su una cresta parallela alla zona dove sorge campo 2, partenza a metà mattinata con calma, salendo prima per bei prati stile moquette nella zona dei ruscelli che scendono dal ghiacciaio sommitale, poi per terreno detritico e roccette che offrono una facile arrampicata. Sosta in quota con sole caldo e aria fresca, e poi discesa al campo 1 per il pomeriggio.

3 giorno:
Partenza a metà mattinata, destinazione campo 2. Il sentiero è ben delineato in una sorta di ampio canalone detritico, che con infinite serpentine sale molto regolare. Il sentiero è buono anche se i cavalli che lo percorrono per il trasporto materiale smuovono parecchie pietre. Oggi poco “traffico”. Raggiungiamo tranquillamente campo 2 a 4100 m con le dovute soste per l’acclimatamento. Nel pomeriggio salito in compagnia di Gabby circa 300 m di dislivello in 45′ verso la cima, per facilitare il sonno notturno e l’acclimatamento e visionare parte del percorso.

4 giorno:
Sveglia all’1 di notte, colazione nella tenda comune della Ceven Travel, e alle 2 si parte, al chiaro della pila frontale con un cielo stellato spettacolare. Temperatura non fredda, anche se ventilato, e salendo il vento farà percepire più freddo. La salita viene affrontata con passo regolare e tranquillo. Pendenza piuttosto sostenuta da subito, ciò permette di guadagnare velocemente quota e spezzare il fiato. Salendo il vento aumenta di intensità e costringe a vestirci maggiormente. Il sentierino si snoda tra roccette e pietraie abbastanza agevoli. Raggiungiamo e superiamo un gruppo partito prima, e quando albeggia siamo ormai a 5000 m. Raggiunta la neve, calziamo i ramponi (che attualmente sono utili ma non indispensabili), e percorriamo il primo tratto pianeggiante prima della rampa finale, e alle 6.30 del 25 agosto raggiungiamo la vetta dopo 4h 30 con alcune brevi pause. Giornata spettacolare ma senza la classica nuvola che staziona in cima. Rimaniamo circa 20′, poi la nostra guida ci invita a scendere per non infreddolirci troppo. Discesa a campo 2 abbastanza rapida ma con passo tranquillo. Sosta e preparativi, e riprendiamo la discesa a campo 1. Considerata l’ora e lo stato di forma del gruppo, decidiamo con la guida di evitare la permanenza a campo 1 per la notte, e così tiriamo dritti per la zona dove arriva il pulmino, sciroppandoci 2700 m di dislivello dalla cima. La guida ci fa percorrere una scorciatoia che consente di scendere più veloci, in un ambiente ancora più selvaggio rispetto alla via di salita del primo giorno. Terreno a tratti molto arido e polveroso. Arriviamo alla strada abbastanza stanchi, proprio mentre arrivano anche i nostri cavalli con il resto del materiale. Il pulmino puntuale ci riporta in albergo.

Grande soddisfazione arrivare su questa cima, facile ma resa spesso difficile dalle condizioni atmosferiche che oggi sono state ottimali. Salito in vetta con Maurizio che non ha battuto ciglio e con Mary che ha solo sofferto un po’ il vento freddo, con la nostra guida curda Rohat Ceven (personaggio estroverso ma molto professionale competente ed organizzato) e alla sua amica austriaca Gabby. Oltre a noi altre 12 persone in vetta. Da ringraziare il mitico cuoco Hakan che ci ha sempre accompagnato, praticamente non ha mai dormito, e che non ci ha fatto mai mancare nulla. Mi sento di consigliare l’agenzia Ceven Travel a chi volesse affrontare questa salita.

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