Aquila (Monte dell’) – Marathon

Aquila (Monte dell’) – Marathon
La gita
manuel_c
3 28/02/2009

In invernale è risultata un avventura più che un’arrampicata!
Il primo giorno è filato via abbastanza liscio… Partenza da Vacheres con le frontali, prima dell’attacco ha colto la nostra attenzione solo il residuo di una grande slavina poco sotto la baita di pietre. Tiro dopo tiro si sale, alla nostra destra alcune cascate ghiacciate testimoniano la stagione ma la giornata è stupenda con un bel sole. Sul primo tiro duro, parto io scarico dallo zaino, dopo pochi metri sentiamo un rombo in alto. Alzo lo sguardo e vedo una gragnuola di blocchi di ghiaccio! Il chiodo è sotto un paio di metri ma mi butto senza pensare per ripararmi contro la roccia. Anche Max e Luca sono stati investiti ma loro erano in sosta. Tutto ok, riparto. Scopriremo dopo che in alto c’era il residuo ghiacciato di una cascatella che si stava sciogliendo al sole. Via anche il tiro in artif, stoico Max che sale trascinando il mio zaino oltre al suo, stile big wall. Lascio a Max i due tiri di 5+ che con uno zaino da 10 kg paiono un 6c. Il secondo affrontato con coraggio con una placca di ghiaccio vivo sotto al muro. Più in alto finisco io l’ultimo tiro di 5, lascio un chiodo data la chiodatura un po’ distanziata e l’ora tarda. Terminiamo quando il sole è già tramontato. Sprofondando in almeno un metro di neve fresca, con le frontali saliamo verso la cima. Più si sale più la neve aumenta. Dalla croce di vetta, ormai fradici, l’unico pensiero è trovare un posto per il bivacco. Al colletto scorgo la baita diroccata… Passiamo una bella serata!
La discesa il giorno seguente, sarà ben più dura che la salita. Sveglia all’alba sotto una fitta nevicata, manteniamo la calma e scendiamo… verso nord! Sino alla cintola in due metri di neve, nebbia fitta. Scendiamo canaloni slavinati, piccole goulotte, rimontiamo pendii, attraversiamo torrenti… un odissea che termina per pura intuizione, 8 ore più tardi a Isollaz in Val d’Ayas! Da qui la storia è ancora lunga.

Ringrazio i compagni, Max e Luca che hanno tenuto duro. Prima o ultima, quest’invernale ce la siamo guadagnata tutta!

Un saluto al buon Dario che ci ha lasciato lo scorso gennaio e che qui sotto scriveva solo un anno fa. Ciao

Emanuele Camera

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