Andolla (Pizzo) Cresta Est

Andolla (Pizzo) Cresta Est
La gita
stella-alpina
12/08/2009

Sono ritornato volentieri per completare la salita non conclusa (sia pure per poco) l’anno precedente. Il Pizzo Andolla è (a mio avviso) una bella (bellissima) montagna. Però è un montagna “dura”, come la definisce giustamente il gestore del rifugio, e questo temine mi sembra appropriato, azzeccato e soprattutto eloquente. Richiede un buon allenamento e anche buona determinazione. La descrizione cho ho inserito lo scorso anno (tratta dal sito “www.ossolaweb.net), è esatta. Il termina di “via normale” tende però a ridurre la difficoltà e l’impegno, i passaggi di 3° ci sono, eccome. Le placche fessurate poco sotto la cuspide finale -fotograte e dove ci eravamo fermati nel precedente tentativo dello scorso anno- vanno superate, per poi attraversare la parete sud, su gengie a tratti esposte, fino a raggiungere la cresta sud, dove con bei passaggi di arrampicata (3° grado) si arriva in vetta. La fessura finale (sul lato svizzero) che porta alla vetta con la croce penso sia però di 4° grado (grado confermato anche dall’ottimo gestore del rifugio). Per la salita penso sia giusto calcolare 6 ore (6/7 ore indicate sull’ottimo sito sopraindicato da cui ho tratto la descrizione), soprattutto se non si conosce ancora l’itinerario. Per stare sotto le 5 ore, occorre essere sicuramente rapidi e decisamente forti. Anche la discesa richiede tempo, oltre ai tratti delicati, gli sfasciumi, ovvero la maggior parte del percorso richiede attenzione. Ovviamente è più breve della salita, ma non di molto. Personalmente non sarei capace di scendere senza corda (anche se non impossibile) e anche se danneggiata (in vetta macchina fotografica in tilt…) aggiungo un foto con una delle doppie sulla placca fessurata. In questo questi punti ci sono 4 soste attrezzate con cordine e fettucce, e noi avevamo e abbiamo usato una corda da 40 m, sufficiente per l’ultima doppia con una calata verticale di 20 m. Attualmente non servono picozza e ramponi che abbiamo portato inutilmente. Ascensione condivisa con il fuoriclasse Franco F.. Siamo partiti di buon ora dal rifugio Andolla (ore 5 circa), con un gruppo di giovani e forti alpinisti ossolani, in tre diretti alla cresta sud, e gli altri sulla nostra via. Ci hanno preceduto in salita (sono stati molto rapidi e forti) e sono scesi sul lato svizzero per rientrare dalla ferrato “lago maggiore” con un lungo giro. Quando con il mio compagno sono arrivato alle “placche fessurate” raggiunte lo scorso anno, non ero/eravamo sicuri di essere nel punto giusto e di poter proseguire. Dopo qualche minuto di attesa, è però arrivato un “angelo dal cielo” o meglio dal lago dei Cavalli. Ovvero un forte (ma decisamente forte) alpinista ossolano (forse di Verbania), che ci ha indicato che le placche fessurate andavano superate per per proseguire, e quindi ci ha dato “l’imput” necessario per continuare e anche un piccolo aiutino che ci ha dato il giusto “sprint”. Grazie (di cuore) per questa importante indicazione e collaborazione che ci ha permesso di raggiungere (con soddisfazione) la vetta. Difficilmente leggerà questo commento (quasi sicuramente non lo leggerà), tuttavia idealmente lo “risaluto” e ci tengo a scrivere i miei complimenti personali, per la grande rapidità sia sul passo (partito in giornata dal parcheggio…), che nell’arrampicata, entrambe stupefacenti a livelli così elevati. L’ho osservato anche nella discesa, fino a dove sono riuscito a seguirlo, e veramente rapida e stupefacente (per non dire impressionante) la suà velocità. Immagino sia sceso disarrampicando anche nei punti difficili. Complimenti, complimenti, ancora complimenti… Infine segnalo l’ottima gestione del rifugio Andolla, “piola” votata con il massimo dei voti in tutti gli aspetti.

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