Prendendo cortesemente le distanze dal topo che circola su internet, noi ci siamo affidati, trovandolo ben calibrato sulle nostre dita, a quello stilato da Manlio Motto, lo sniffatore della linea oggi percorsa.
Eccoli:
L1 6b: placca, 4 spit e via andare
L2 6c+: fessurino da proteggere (oggi piuttosto bagnato)
L3 6c
L4 6b+: diedro a libro completamente privo di spit e con la pagina di destra bagnata
L5 6b+: di non facile lettura
L6 6a+: un po’ di plaisir (5 spit)
L7 6c+: buongiorno obbligatorio! (per gli spoiler vedere gli altri commenti)
L8 6b+: muretto tignosello di difficile moschettonaggio (5 spit)
L9 6a+
L10 6c: breve passo delicato con rientro verso destra sopra lo spit
Non ripetete il nostro errore di unire gli ultimi due tiri, il passo da 6c di L10 va visionato con attenzione dall’assicuratore e poi non vale la pena soffrire a trascinare dietro una gomena da nave.
Prima metà della via umida, a tratti bagnata.
Tempo di salita: 4h 40’
Tempo di discesa (5 doppie): 35’
Il combetto oggi sembrava lo scivolo d’acqua di Zygofolis, le corde letteralmente si strizzavano.
Friends…certo utili, anzi indispensabili. Basta una sola serie.
Complimenti ad Alessandra che ha scalato il primo tiro concentrata come ad un’interrogazione di filosofia analitica, ha sfogliato con nonchalance il libro di L4 e ha strizzato le prese del muretto di L8, dopo essersi concessa un po’ di respiro su L6!
Oltre a noi, una sola cordata impegnata su “Panorama su forzo”: bravo Ema che l’ha “vistata” tutta!