Alphubel Cresta SE – Eisnase

Alphubel Cresta SE – Eisnase
La gita
vdfrunners
4 07/07/2018

In giornata!
Partiamo da Taschalp alle 4:35 a passo lento, il dislivello per oggi è consistente. E’ tutto buoi, ma capiamo di essere circondati da nuvole e nebbie, siamo però fiduciosi, la meteo da dissolvimento durante il passare delle ore e giornata soleggiata…. infatti così sarà!
In poco più di un’ora raggiungiamo la TascHutte, breve sosta e ripartiamo.
Davanti a noi non vediamo nessuno… mah…
L’aria questa mattina è fredda! Fino all’AlphubenSee non c’è neve sul percorso, ma ATTENZIONE, le fredde temperature della notte hanno creato un fastidioso verglass sulle rocce bagnate. Superiamo il lago su neve dura e appena sopra ci ramponiamo e leghiamo.
Vediamo in lontananza, sul ripido pendio finale, 8 alpinisti quasi in vetta.
Risaliamo il ghiacciaio senza problemi, tutto è ben chiuso e la neve bella dura, il sole non ha ancora fatto capolino. Quando giungiamo all’Alphubeljoch sbuca il sole e….un folto gruppo di alpinisti trentini, circa 30 persone dirette anche loro in punta!!
Partono loro, mentre noi facciamo una breve sosta. La cresta iniziale non desta problemi, a passo lento, ma costante raggiungiamo e superiamo alcune delle cordate che abbiamo davanti, quando però arriviamo alle ultime rocce in corrispondenza dell’ultimo pendio(45° per circa 150mt) ci ritroviamo nell’ingorgo tra cordate che salgono e cordate che mooooltooo timorosamente scendono. A tratti, questo breve tratto, presenta un filo di ghiaccio e il rischio di essere travolti da qualcuno che scivola sopra di noi è notevole, per cui Fabry decide di salire dritto x dritto e tirarci fuori dagli impicci il prima possibile: …. arrivo in cima con la lingua strisciante!!!
Sbuchiamo sull’ultimo tratto completamente pianeggiante che ci porta alla croce di vetta (sono quasi le 10:00), lo spettacolo che abbiamo davanti ai nostri occhi è davvero notevole: dai 4000 del Rosa al gran completo e visti da una nuova prospettiva, con al Nordend in primo piano, ai giganti del Vallese e dei Mischabel.
Aspettiamo che tutte le cordate arrivino in vetta e poi scendiamo, faccia a monte, almeno per il tratto più ripido.
Poi la neve è molle e fino all’Alphubeljoch si sfonda che è un piacere!
Fortunatamente poi, sotto troviamo nuovamente neve più dura, grazie alle diversa esposizione del pendio, e fino al lago scendiamo legati e ramponati.
Da qui poi una luungaaaaaa e lenta discesa fino alla macchina (ore 14:15).

Ma che giornata 🙂 ….la sveglia alle 1:30 è stata senza dubbio ampiamente ripagata!!!!!
Nonostante l’estate anomala con temperature altissime,i ghiacciai del Vallese paiono in condizioni decisamente buone rispetto ad altre zone delle Alpi.

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