Aletschhorn Via Normale della Cresta Sud-Ovest

Aletschhorn Via Normale della Cresta Sud-Ovest
La gita
manuel_c
5 31/08/2006

Solo il sentiero da Belalp alla Oberaletschhutte (4/5 ore) merita una visita per chi è appassionato di montagna e di belvederi. Di fronte al villaggio alpino (alcuni chalet veramente carini) si possono osservare i massicci dell’Allalin, dei Mischabel ed infine della Weissmies. Le ultime due costruzioni sono l’hotel Belalp e la vecchia casa di Tyndall (quel Tyndall). Da qui incomincia un su e giù tra prati e tratti di sentiero scolpiti nel granito. La domenica abbiamo lasciato la capanna alle 2.30 circa ed abbiamo iniziato il nostro grande giorno. Si scende su di un tratto attrazzato per circa 100 mt per giungere sul ghiacciaio (o quel che ne rimane). Ormai l’Oberaletschgletscher si è ridotto in gran parte ad una grande morena (sconvolgenti le immagini del ghiacciaio al rifugio negli anni 1920 e 1970… solo pochi anni fa). In piena notte la morena è veramente buia e si prosegue alzando la pila ogni tanto per cercare i catarifrangenti (se non ci fossero!!). La scalata vera e propria inizia quando si giunge sullo sperone S-O, dapprima blocchi di granito. Attraversato il ghiacciaio (che comincia ad aprirsi; impressionanti alcune… voragini) si giunge sull’ultima parte dello sperone roccioso (completamente pulito e salito senza ramponi, passi sino al II). Gli ultimi 200 mt sono i più faticosi, 5/6 ore di cammino sono trascorse, siamo a 4000 mt e i passi rocciosi più impegnativi sono proprio qui. Quando si giunge in vetta la gioia è immensa e si apre un panorama a 360° gradi che ti fa veramente percepire di essere nel cuore delle alpi: dall’Eiger al Biethshorn, dal Gross Fusshorn al Monte Bianco, dal Dom al Cervino… spettacolare! Più in basso gli enormi bacini glaciali dell’Oberland bernese centrale.

Si tratta di una salita molto bella che si svolge per tutto il suo percorso in una delle zone più selvagge delle alpi e che permette di “assaporare” il piacere dell’alpinismo di una volta. Sebbene le difficoltà non siano eccessive (PD+ da relazione) non bisogna assolutamente sottovalutare l’impegno fisico (i 1700 mt di dislivello e le 14/15 ore complessive da rifugio a rifugio lo consigliano!). La discesa non è più corta della salita, a tratti delicata e se innevata più risultare velocemente difficile da individuare. Il casco è consigliato. Un grazie sincero al compagno di scalata Renzo.

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