novemilanovecentosettantasette e novemilasettecentocinquantasette piedi.
Il ponte alla partenza del sentiero è chiuso perchè pericolante: o si scavalca o si passa da un’altra parte. Sentiero/mulattiera molto ben evidente fino a Pra d’Amont (cani oggi non presenti) e poi oltre, redditizio. Dalla cima panorama spaziale, con le solite nebbie confinate nel vallone di Laux. Con una giornata così non si poteva scendere per lo stesso itinerario, quindi prendiamo per la cresta sud su tracce di detriti mobili, aggirando sulla sinistra un paio di castelli rocciosi e poi, dopo il colletto senza problemi per cresta fino alla cima del Gran Mioul. Discesa nel vallone del Gran Muels fino ad un incantevole pianoro popolato da mucche a circa 2600 metri. Si perde ancora quota sino a circa 2300, piegando poi a destra e intercettando un sentiero con canalina per l’acqua, fino a tre passerelle (2160 m) che permettono di passare la Cote Maurine. Ben presto però arriva il ravanage, in corrispondenza dell’assenza d segni o ometti: siamo riusciti con un po’ di fatica e il gps a raggiungere Pra d’Amont e quindi chiudere il bell’anello.
15,3 km per 1600 metri di dsl percorsi in circa sette ore e mezzo abbondanti. Difficoltà EE. Novemilanovecentosettantasette e novemilasettecentocinquantasette piedi.Difficoltà EE.
Con la compagnia di Andrea, Emanuele, Giulia, Daniele e Gian Mario.