Albaron di Savoia da Bonneval sur Arc, traversata dal Vallonnet – Refuge des Evettes

Albaron di Savoia da Bonneval sur Arc, traversata dal Vallonnet – Refuge des Evettes
La gita
enzo51
4 28/06/2015
Accesso stradale
ok

E’ ormai la regola, quella di tendere a esagerare nei contenuti, ogni volta che si parte per rastrellare piu’ mete possibili in un cammino d’avventura tra i monti (s’intende montagne), con conseguente raddoppio o quasi dei dislivelli (dagli originali 1800 e poco piu’ sono arrivato a racimolarne ben 2500, con tutti i prevedibili inevitabili sali scendi su e giu’ da una cima all’altra, e il raddoppio di strada concepita in modo tale da far risultare il giro (senza quasi) ad anello di gran soddisfazione e certamente alla portata di pochi. Al posto di scendere al des Esevettes, luogo a me ormai stra noto, gli ho preferito l’altra soluzione. Una bella infornata di cime che una ad una, vedevo salendo dal ghiacciaio del Vallonet ridotto ormai a poco piu’ che un nevaio. A partire dalla prima che e’ stata l’Albaron, e anche la piu’ alta nonche’ la piu’ famosa e conosciuta della zona, sulla via del ritorno ho ripassato una ad una prima il Dome du Gran Fond, gia’ di per se da sola, una valida meta scialpinistica di tarda primavera, seguono poi in successione le due Pointes du Grand Fond est e ovest, rocciose di creste affilate non difficili cmq esposte e composte da roccia mediocre (e quanto mai), che richiedono tuttavia di fare molta attenzione, tanto piu’ non avendo corda ne niente di niente al seguito. Scendere al col de la Fourche dalla pointe ouest, la cresta ad un certo punto ripida insicura per via della roccia decisamente instabile, mi ha costretto a uscire e a scendere un ripidissimo scivolo di neve con gli unici mezzi sempre validi e insostituibili che sono picca e ramponi. Guai non averli sempre appresso su questi terreni. Un ultima e neanche poi cosi tanto straziante impennata, e tocco il vertice anche della quinta e ultima cima del pacchetto di oggi..la Pointe d’Andagne (anch’essa presa da sola, una piacevole ed appagante meta escursionistica da Bonneval) la prossima sara’ ancora peggio?..Tempo voglia capacita’ e mezzi ci sono..l’importante e’ evitare di coinvolgere altri in imprese “tout court” come questa..il rischio potrebbe essere quello di sentirsi accusato di masochismo per troppi eccessi o estremismi per dirla con altre parole. Giornata spaziale caldo giusto anche in quota. Rigelo che ha tenuto bene praticamente per l’intero lungo giorno di questa camminata-arrampicata dalla durata complessiva di 11 ore e mezza che poi sarebbero 14 se si calcola la sosta di 2 ore e mezza in vetta all’Albaron. Corde e golfari a mo di presa per mani e appoggio per i piedi aiutano a superare il breve tratto verticale di roccette nell’ultimo tratto della salita da nord con uscita diretta in vetta.

Incontro casuale (per modo di dire) in vetta all’Albaron con la socia Tiziana che all’Albaron ci aveva fatto un pensierino da tempo e che grazie all’iniziativa del Cai di Courgne’ che oggi l’aveva in programma e’ finalmente riuscita a tirarselo via.

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