Alars (Punta di Pian d’) da Bardonetto per la Bocchetta di Tirolo e la cresta E

Alars (Punta di Pian d’) da Bardonetto per la Bocchetta di Tirolo e la cresta E
La gita
blin1950
5 30/11/2013

Il percorso sopra descritto, oggi noi l’abbiamo fatto in discesa sotto una fine ma insistente nevicata. In salita abbiamo invece percorso una via a carattere altamente esplorativo, ovvero giunti all’Alpe Pianazzolo superiore come indica la carta Mu Val Soana, abbiamo iniziato a seguire la traccia ancora visibile, che con un traverso a sinistra, punta e attraversa il Rio Calavria ( e non Carlevia come indicato su Mu) e poco dopo si congiunge con la traccia che sale appunto dalla borgata Calavria. Si sale ancora con qualche giravolta, poi la traccia si perde e si confonde con altre tracciate dai selvatici; abbiamo continuato a salire un po’ ad intuito capitando proprio a fianco del primo rudere di baita e senza cambiare direzione siamo giunti alla baite dell’Alpe Pian d’Alars, m. 1250. Abbiamo iniziato a salire sulla sinistra nella selva pianeggiante e cercando la via migliore siamo giunti ai piedi di una grande e ripida placconata rocciosa costellata di piccole zolle di erba olina e qualche sporadico cespuglio e a volte rovi e gratacüi (Rosa Canina); l’alternativa era il canale pieno di boscaglia, allora ci siamo arrampicati su per le cenge della placconata ed abbiamo raggiunto il filo di cresta che scende dalla Punta di Pian d’Alars. Seguito un primo tratto di cresta su mirtilli ed eriche, segue ora il tratto più impegnativo dove ci si arrampica su rocce non difficili ma esposte sul versante ovest, si aggira verso est un dentone roccioso alla base con un passo molto lungo ( mi pare che in alpinismo si chiami spaccata), si risale un breve canalino e con l’aiuto di un grosso albero a cespuglio si supera uno scalino roccioso che da accesso alla parte superiore della cresta da dove su terreno meno impervio si percorrono gli ultimi 150 metri di dislivello e si raggiunge la sommità della Punta di Pian d ‘Alars. Ovviamente per farci strada su questo percorso è stato necessario fare più volte uso di “fauset” (roncola) e forbici da potatura e poi trasformarsi, in certi punti, a quattro zampe come cinghiali. Dopo queste precisazioni, il lettore capirà perché questo percorso non l’abbiamo descritto come nuovo itinerario possibile di salita.

Quando ieri sera l’amico Franco mi ha detto “ ma perché non andiamo a mettere il naso su a Pian D’Alars?” mi ha trovato non solo d’accordo ma entusiasta, perché si va in un luogo dove sono stato una volta sola da bambino ( 4 anni) e serbavo e serbo ancora dei ricordi molto vaghi; l’unica condizione che ho posto è stata quella di passare da Pianazzolo anziché salire dalla Calavria per evitare alcuni tratti troppo invasi da rovi. Tempo in prima mattinata discreto, nuvolo ma senza precipitazioni, primi timidi fiocchi di neve da oltre Pian d’Alars; prima neve recente verso quota 1450, giunti verso quota 1500 ha cominciato a nevicare più seriamente e ci ha accompagnati per la strada di ritorno fino a Bardonetto. Un grande grazie all’amico Franco che con la sua disponibilità, mi ha permesso un salto indietro nella mia storia personale, un ritorno nei luoghi della mia infanzia.

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