Il superamento dei nevai da quota mt. 2950 impone l’utilizzo dei ramponi, il traverso in uscita sulla cresta a quota mt. 3200 è abbastanza delicato.
Ancora prima, all’incirca a quota mt. 2850, il superamento di un bastione roccioso impone l’avvicinamento attraverso di un nevaio completamente all’ombra e abbastanza ripido, e senza ramponi diventa problematico l’accesso.
Giornata spettacolare!
Il sentiero è sempre molto ben segnalato, il percorso si svolge nella prima parte in un bel bosco di conifere per lasciare posto a radure erbose e pietraie e nevai e ghiacciai.
Il mio tentativo di raggiungere il Rifugio è fallito, l’aver dimenticato in macchina i ramponi è stato l’elemento determinante. Il nevaio sotto il bastione roccioso a quota mt. 2850 sono riuscito ad aggirarlo salendo per cengie e roccette, ma a quota mt. 3000 mi sono dovuto fermare. Sarebbe stato rischioso proseguire senza ramponi: troppo ripidi i nevai per provarci.
Sarà per il prossimo anno.
Salito in solitaria.
Incontrati alcuni alpinisti francesi che tornavano da Rifugio arrabbiatissimi in quanto avevano trovato il Rifugio chiuso per restauri, e sotto alla partenza non era presente alcuna indicazione.
Che pecca per il Club Alpino Francese!