Aigle (Pitre de l’) da Villardamond

Aigle (Pitre de l’) da Villardamond
La gita
pedrito
2 31/12/2022
Accesso stradale
ottimo
Osservazioni
Visto valanghe a pera esistenti
Neve (parte superiore gita)
Farinosa ventata
Neve (parte inferiore gita)
Bagnata
Quota neve m
1600

Duri a morire…. andiamo al tecnico
Due stelle, che tutto sommato potrebbero essere 3 nel contesto generale:
1. Come prevedibile (pioggerellina serale) parte bassa ha avuto poco o niente rigelo: traccia con crosta che cedeva spesso e volentieri
2. Stradina parte bassa ci sono all’inizio 2/3 interruzioni non evitabili (i prati a fianco non hanno quasi neve (versante sud) andando su la situazione migliora come innevamento
3. Prima dell’Alpe Burns questa volta mi sono tenuto basso sulla traccia che è più corretta e che non obbliga a quel traverso senza senso dopo l’alpe Burns, sotto i pendi ripidi della Roccia Nera, che attraversa diversi impluvi poco piacevoli (spesso su neve marcia), traccia su questo versante appena accennata che ho dovuto “pesantemente” ribattere fino al colle della Vachera. Qua l’itinerario si sposta a nord nella piccola gorgetta (attraversa il torrente) e sale in direzione Ovest, qua neve marcetta (granita) ma essendo poca (manto nevoso compattato e ridotto dalle vecchie piogge) si va su abbastanza bene; usciti dal bosco si attraversano due ampi pianori con andamento scendente.
4. Parte alta: su questo itinerario è più ripida si sale seguendo le dorsale di un accennato pendio canale che porta al plateau finale: sulla dorsale esterni: dove c’era poca neve (vento) quasi marcetta se no crosta morbida, invece nei tratti di canale farina pressata a volte portante a volte no e qualche leggero accumulo eolico con crosta da vento morbida (qua tra l’altro ho vista una traccia più in basso che non ho capito se andasse al col basset o fosse quella per il Pitre, che forse è stata cancellata dal vento: dubito sulla seconda ipotesi…)
5. Dal colle della Vachera punta tutta pelata conviene salire (con attenzione nivologica) la quota 2530 verso ovest, più bella ed “estetica” ma alcune raffiche di vento mi hanno quasi sbattuto per terra e dato che ero già stato su entrambe le punte, ho girato i tacchi velocemente:
Discesa molto meglio del previsto grazie al vento e alle velature spesse che non ha permesso uleruore riscaldamento della neve: prima parte direttamente nel marcato impluvio su farina umida e crosta morbida, poi crosta più consistente ma più marciotta (molto veloce) e poi granita finale molto veloce (no zoccolo) fino al raccordo con la strada dell’alpe Burns, qua polentona abbastanza densa (azione solare sulla crosta) che mi ha graziato visto le numerose e fastidiosissime peste di chi viene su a piedi rovinando sistematicamente le tracce degli ski e delle ciaspole… tolte le racchette alla sbarra.
Attenzione! la mia traccia in salita non è nivologicamente ineccepibile nella parte superiore, perchè ho dovuto destreggiarmi tra le varie nevi… oggi si poteva fare, ma in altre condizioni, bisogna ben valutare dove salire (preferibili le dorsali anche se più ripide)

Non so se quanto valga con gli ski (più che altro per le interruzioni iniziali) però è sicuramente ancora fattibile , con le ciaspole sicuramente più potabile a patto di essere di bocca buona…
Totalmente solo per tutta la gita! Visto gruppo di escursionisti che saliva verso il col Basset seguendo l’itinerario estivo e attraversando i canali che scendono dalla Roccia Nera, mah…
Visto qualcuno da lontano all’alpe Burns. Vallone sempre molto carino e appartato.
Buone gite a tutti e Speriamo in un anno migliore! Auguri a tutti!

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