Aia (Rocca dell’) – Via Normale o Cresta Sud-Est

Aia (Rocca dell’) – Via Normale o Cresta Sud-Est
La gita
astrovaldo
3 13/04/2024
Accesso stradale
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Giornata molto calda e soleggiata: già da un po’ avevo nel mirino Rocca dell’Aia chiedendomi quale fosse l’itinerario più adatto per la prima salita, alla fine optiamo per la più classica.
Purtroppo non va tutto secondo i nostri piani e la salita si rivelerà un po’ più avventurosa del previsto.
Arrivati al colletto, percorriamo la facile cresta dai passaggi un po’ esposti per poi dirigerci verso la base del corpo principale della Rocca, dove inizieranno i problemi.
La relazione che stavamo seguendo si rivela un po’ troppo vaga e ormai inaffidabile, e noi cadiamo ingenuamente in fallo.
Arrivati sull’ultimo tratto di cresta un po’ largo e pianeggiante, saliamo leggermente a destra (invece di scendere a sinistra come avremmo dovuto) e sostiamo su un bell’albero biforcuto posto sotto una placca verticale la quale forma uno pseudo-diedro con un’enorme scaglia sulla sinistra.
Quella che attacchiamo senza rendercene conto, è una variante a destra di quella che scopriremo successivamente essere la vera normale (non mi è ancora chiarissimo se ha un nome o meno, la riterrei comunque una sorta di L1 della Variante Diretta, e sembra combaciare parzialmente per il primo tatto con l’itinerario qui descritto https://dani-climb.blogspot.com/2006/01/rocca-davio-loano-variante-alla-via.html).

Da sotto sulla placca vedo due spit e inizio a salire, ma tre cose mano a mano che salgo mi lasciano perplesso:
– la roccia è più lichenata di quello che mi aspettassi
– dopo il secondo spit non mi è chiaro dove dovrei proseguire
– non mi sembra un III (avrei valutato IV/IV+)
capisco quindi di aver preso una cantonata, ma ormai siamo lì.
La scaglia dietro la quale so essere posta una sosta si vede chiaramente, per cui alla fine opto per scendere un pochino disarrampicando e traversare a sx facendo un passo esposto e un po’ aggettante (passo V-?) fino a raggiungere un terrazzino terroso.
Risalgo quindi una serie di diedrini lavorati (qualche spit) fino a raggiungere un evidente spigolo un po’ esposto (IV/IV+) con passo delicato in uscita sulla sx da effettuare una volta raggiunta un’evidente fessura orizzontale (passo V-?), per poi raggiungere passando in mezzo alla grossa fenditura un golfaro prima e la sosta a sx poco dopo, ricongiungendosi alla normale.

Abbiamo poi proseguito per l’uscita classica attraverso il camino, il quale a nostro avviso presenta un attacco poco intuitivo (IV) sulla placca a sx (chiodo nascosto a destra se ci si vuole proteggere prima del primo spit) e un passo esposto ma divertente nell’abbandonare la placca verso dx (passo IV+).

Per completezza allego un’immagine con il tracciato dell’itinerario che abbiamo eseguito e con le linee delle altre vie/varianti che dovrebbero essere presenti sul lato della parete dove abbiamo ceffato: magari può tornare utile a qualcuno per non commettere il nostro stesso errore.

Siamo riusciti a rimescolare un po’ le carte però anche in discesa: infatti una volta effettuata la bella calata di 15m, ci siamo defilati dal filo di cresta traviati da un’ometto posto lungo una traccia di sentiero sulla sx, il quale dopo un breve ravanare ci ha condotto ad una seconda calata attrezzata su un albero con maillon e cordone.

Finale eccelso con la meravigliosa focaccia del Rifugio Pian delle Bosse.

In cordata con Rebe durante un’uscita organizzata dal Gruppo Alpinistico delle Gritte del CAI di Bolzaneto in buona parte intente a percorrere la Cresta degli Scoiattoli.

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