In mezzo a cotante relazioni di vie salite sul rosso protogino del Bianco, l’Agugliassa? Massì….. almeno per dire che qualcuno ci va! Gita abbastanza lunga, dal sapore alpinistico più che di falesia in quota: avvicinamento lunghetto (fatto in giornata dal Barbara), specie se lo si allarga come noi (non molto evidente la traccia che si stacca dal sentiero verso il pianoro soprastante, è proprio subito dopo il primo torrente), canale che porta al colle del Coi piuttosto ripido e a tratti sfasciumoso -occhio! – salita con difficoltà contenute ma da proteggere e integrare, roccia nel complesso solida ma non va tirata ogni presa spensieratamente, discesa lungo la cresta con mani e piedi sempre buoni ma molto esposta, vietato distrarsi, e poi ridiscesa del canalone e rientro…. I primi tiri sono corti, in alto si allungano anche a 50 metri, la chiodatura è essenziale ma c’è lo spit o il chiodo dove occorre, per il resto si integra bene. Dalla S5 volendo con 2 doppie si è nel canale (come fatto dai soci di giornata), oltre la S6 una ritirata è possibile ma più complicata. Le soste ci sono comunque tutte, spit-chiodi-spuntoni. Alcuni tiri molto divertenti, proprio lungo lo spigolo e con esposizione garantita…… Nel complesso una bella gitona, interessante nel suo complesso, isolata, abbastanza selvaggia e senza segnale telefonico. Sconsigliata a chi patisce l’esposizione, consigliata a chi non vuol far code all’attacco.
Con Jeanpierre, e Dani e Dani, e Ciano in versione trekker. E la nebbia che andava e veniva…..