Acuta (Punta) – i Camosci stanno a guardare

Acuta (Punta) – i Camosci stanno a guardare
La gita
eugenio88
3 21/05/2022

Al momento l’avvicinamento si effettua ancora senza troppa vegetazione e l’attacco si reperisce senza possibilità di errore con due orette di marcia tranquilla (quasi sempre nel bosco).
Attualmente si trova acqua corrente alla base della via.
Noi siamo saliti con due mezze corde da 60m e 12 rinvii, di cui 4 allungabili e comunque nei tiri più lunghi gli attriti si sentono.
Abbiamo usato solo scarpe da avvicinamento perchè la conformazione dei tiri e dei trasferimenti lo rendeva utile. Ovviamente il tutto si fa un po’ più delicato e sui passi di quinto si sconta il fatto di essere comodi prima e dopo! Non abbiamo dovuto integrare, anche se i friend consigliati dalla relazione li avevamo con noi.
In generale la roccia è ottima, solo qualche blocco instabile a cui fare attenzione (oggi anche noi abbiamo disgaggiato qualcosa).
Nonostante sia attrezzata, la via rimane di stampo alpinistico. Al momento l’attrezzatura è in ordine, ma per i futuri ripetitori potrebbe essere un valido consiglio portarsi del materiale per sostituire gli spezzoni di corda alle soste di calata. C’è un friend incastrato alla partenza del penultimo tiro, ormai anche lui è parte della via.
Raggiunta la punta, abbiamo effettuato la doppia dal larice tra le due cime e abbiamo proseguito a piedi, in direzione Nord, su prati ripidi, fino alla dorsale spartiacque con la Val Sangone e poi fino a Punta Uja (le carte non sono tutte concordi su quale nome dare a quale montagna in questa zona). Siamo poi discesi sulla dorsale che passa per Roca Nalajs, per poi ricongiungerci al sentiero esattamente dove lo avevamo abbandonato al mattino.
Operatore Ho NON ha segnale, nonostante si sia sopra il paese, non so per altri operatori se esista campo.

Gran lavoro sulla via e sull’avvicinamento da parte degli apritori! Si è fatto tutto quello che si poteva fare in funzione di quello che la struttura può offrire. Senz’altro consigliata per gli amanti di luoghi “sconosciuti” e senza affollamenti.

Visto diversi animali: camosci, coturnici, gallo forcello.

Un plauso e un grazie agli apritori Corno e Giovo e anche a Massimo Bosco che con la sua opera di rivalorizzazione e pubblicazione dei sentieri di questo versante ha permesso a molti di poter studiare e combinari diversi itinerari, prima per lo più , almeno a me, sconosciuti!

Con Elisa e Steu

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