Abeni Flue Via Normale da Fafleralp

Abeni Flue Via Normale da Fafleralp
La gita
sensacugnisiun
4 24/06/2017

Gran due giorni in Oberland con meteo caldo e ventilato ma nel complesso dignitoso, ghiacciai ancora in buone condizioni ma che vanno scoprendosi, specialmente l’Abenifluefirn. Hollandiahutte ancora chiusa, nonostante quanto dicessero al bar del park ed alla cassa, dove li davano per aperti entrambi. In ogni caso non ci siam fidati ed avevamo vettovaglie, saccopiuma e fornello. Segnalo che scendendo dall’Hollandia, dove terminano le comode lingue di neve della destra orografica, conviene portarsi sul ghiacciaio coperto di detrito o nei pressi della seraccata o più in basso appena possibile. Diversi ometti ed un paletto di legno invitano invece a scender dritti sul levigato sperone roccioso ma in basso il raccordo col ghiacciaio è molto delicato in quanto il canalino termina dopo alcuni metri di ripida disarrampicata in una netta fenditura formata dal gran caldo tra neve e roccia, meglio evitare.
Salita al rifugio lunga ma mai monotona, dai pascoli fioriti al più severo ambiente glaciale. Sentiero ottimamente segnato fino all’attacco del ghiacciaio presso la seraccata che scende dal Breithorn. Di qui attraversato in piano il ghiaccio scoperto verso le nervature coperte di detrito, seguite fino alla seraccata, dove si vedono delle tracce di salita su neve e detrito sulla sinistra. Passaggio sotto la seraccata in cui si passano 2-3 ponti ancora buoni ma da verificare vista l’ora pomeridiana. Ottima risalita fino al colle su neve morbida ma mai sfondosa sfruttando un comodo canalino che a sinistra conduce sul plateau glaciale superiore. Tenendo sempre la sinistra si sale su pendenze regolari ed un’unica rampa più ripida, parte centrale invece molto più tormentata, 5h abbondanti a passo regolare.
Invernale molto confortevole con stufa, stoviglie, occorrente per colazione e bevande, 25CHF a testa il pernotto, ben 40 per non caiani. Nottata tranquilla con la colonna sonora del vento teso ed i continui crolli dalle pareti della cresta che digrada dall’Aletschhorn verso la Lotschenthal. Partenza verso le 5 superando il ripido tratto sopra il rifugio dove occorre contornare diverse fenditure allargando verso destra. Neve morbida che consente una progressione abbastanza rapida ma meteo molto chiuso nel tratto in cui si punta il Mittaghorn, non nebbia ma nubi basse e cime coperte. Per fortuna si mantiene aperto verso Konkordia e Finsteraarhorn garantendo una splendida alba. Proseguiamo comunque visto che in caso di whiteout le nostre orme abbastanza fonde nel peggiore dei casi ci avrebbero rispedito all’Hollandia, sporadiche tracce di sci ma non recenti. Situazione che migliora decisamente all’attacco del pendio dell’Abeni dove si apre ed esce un bel sole, scenario da incanto. Pendio non ripido ma neve che peggiora, crosta sfondosa con sotto una trentina di cm di neve inconsistente, fastidiosa da tracciare. Terminali passate tutto a destra con giro largo, l’ultima prima della cresta si sta aprendo maggiormente, vento violento ma non freddo sulle creste. Rapida discesa sfruttando almeno in parte le nostre tracce, nuova pausa colazione e caffè al rifugio.
Discesa agevole e nota fino alla seraccata, poi seguito sbagliando il citato sperone roccioso fino in fondo ma evitando il passaggio delicato. Risaliti quindi di una cinquantina di metri trovando a destra un raccordo comodo tra morena e ghiacciaio. Lungo rientro a Fafleralp patendo qualche saliscendi di troppo, ma nel complesso si pensava peggio.
Nessuno in giro se non escursionisti fino al fronte glaciale, pochi passaggi in giugno anche alla capanna, che riaprirà in luglio (stavolta per davvero). Condizioni desolanti delle pareti nord e pendii ripidi dove ovunque affiora ghiaccio scuro, qualche perplessità sulla prassi ormai consolidata di alcuni rifugi svizzeri e non che fanno anche stagione scialpinistica e riaprono a luglio, ormai un fine stagione viste le condizioni. Con Puffetta in forma sempre encomiabile, salut!

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