Si attraversano i ruderi percorrendo poi un viottolo in direzione del T.Stura che si attraversa su un ponte di legno, cinquanta metri dopo girare a dx e salire i prati soprastanti in direzione di una gobba posta in alto a dx ai margini di un boschetto, una volta raggiunta si arriva all’inizio di un piccolo pianoro, lo si percorre fino quasi al suo termine per poi girare a sx e salire nel rado bosco cercando i tratti meno ripidi fino a sbucare nel bacino alla base del versante N/E del Bec del Pui da dove si può valutare eventualmente il percorso da fare. Ora si presentano due opzioni, la prima è quella di salire al Pui: secondo la propria attitudine montare a piacimento il tratto iniziale, molto ampio, con una pendenza sui 30/35 gradi, e un tratto più ripido prima di un breve ripiano, poi il tratto restante è meno ripido fino a sbucare sulla sommità dove una Madonnina è posta sulla cima di un grande ometto; scendere dalle roccette(F) verso il colletto dove inizia la cresta Est, oppure dal versante N/O abbastanza ripido. Seconda opzione: contornare il versante N/E del Pui, proseguendo in direzione Ovest in leggera ascesa, dopo averlo contornato si può anche salire dritti sul ripido o puntare in direzione del M.Ventasuso fino ad arrivare al vertice del piccolo rilievo roccioso posto di fronte, poi in traverso salire fino al colletto posto sotto il Pui dove inizia la cresta Est. Il primo tratto della cresta è sui 25/30 gradi poi diventa un tratto piacevole da percorrere in quanto diminuisce la pendenza, si prosegue in moderata ascesa su uno spartiacque che in certi periodi può presentare cornici ventate ma percorribili con margine di sicurezza essendo abbastanza ampio, questo fino alla cima del Ventasuso. Ritorno, scendendo dal versante Nord su terreno abbastanza ripido ma ciaspolabile, arrivati nel piccolo ripiano sottostante si vede la cima del Pui che si aggira in direzione Est e si perviene sul percorso dell’andata nei pressi del bacino.
- Cartografia:
- IGC 112 Valle Stura Vinadio Argentera