Utili friends e nuts (anche se spesso non si possono piazzare causa roccia friabile). Roccia buona nella prima parte e mediocre a tratti pessima nella seconda parte. Soste attrezzate anche per la calata tranne l'ultima.
Sviluppo dell'arrampicata su roccia 320m + circa 400 metri di cresta fino alla cima del Chersogno.
Avvicinamento: Dalle grange Chiotti puntare l'evidente torrione risalendo alla meglio per prati e balze rocciose. Portarsi alla base del torrione in corrispondenza dell'unico ginepro cespuglioso attaccato a pochi metri dal suolo sulla parete. Pezzo di lapide incastrato in fessura-diedro. Spit visibile.
L1: Salire per placche e diedrini, puntare un pilastro staccato formante un camino ostico a sx e poi per muro in sosta (V) 40m
L2: Diedro con uscita atletica a dx poi più facile in canale superato il quale si attraversa la cengia e si sosta alla base del muro successivo (V) 40m
L3: Placca poi diedro-canale verso dx fino in sosta (IV+) 40m
L4: Dritti su muro (IV+) 25m
L5: Salire traversando a sx sfruttando le grosse lame presenti (ATTENZIONE! Roccia pericolosa!) (V, VI) 35m
L6: Salire la ripida cengia per balze rocciose e portarsi alla base dell’ultimo salto (II, III) 45m
L7: Salire traversando a dx fin sul filo dello spigolo, da li in breve alla sosta (V+) 45m
L8: Salire il muro terminale fino in cima al torrione (ATTENZIONE! Roccia pericolosa!) (IV) 40m
A questo punto si prosegue lungo la lunga e panoramica cresta fino in vetta al Chersogno (dislivello circa 400m).
Discesa a piedi per la via normale sul versante nord.
Successivamente richiodata e rivista da Ernesto e Walter Galizio con Riccardo Borsello nel 2000.
- Bibliografia:
- Alpi Doc n°39 e Guida dei Monti d'Italia