- Accesso stradale
- Parcheggio al camping in Val Serenaia.
Ottima la descrizione della relazione. Per prendere l’attacco della salita, puntare ad una cenga erbosa tenendo come riferimento un albero ben visibile.
Itinerario senza vere difficoltà tecniche, max II, ma da non sottovalutare, soprattutto per il terreno su cui si svolge. Bisogna saper scegliere i passaggi giusti su creste aeree e pendi/paretine ripidi di rocce e paleo.
La sosta della calata dal Pizzo Altare è nuova, sufficiente corda da 30 m. Per scendere dal Pizzo di Mezzo bisogna disarrampicare un tratto di placche rocciose e cengette erbose, da fare con attenzione per il terreno delicato.
Per la discesa dal Sambuco ho pensato di tenere il canale fino in fondo, in realtà quando il canale inizia a spianare conviene portarsi nel bosco perché è completamente ostruito dalla vegetazione.
Molto bello l’itinerario, su cime quasi per nulla frequentate e terreno d’avventura. Una vera chicca per gli Apuanisti.
Intorno al Pizzo Maggiore si trovano alcune soste, vecchie e non, che raccontano l’attività alpinistica della zona, soprattutto invernale.
Fatta in solitaria, per una salita che doveva far passare la delusione per la rinuncia, anche quest’anno per il meteo, al Monte Bianco. E ci è riuscita…mi ha soddisfatto, così tanto da volerla relazionare su Gulliver scoprendo che invece già c’era.
Meteo perfetto.