- Accesso stradale
- necessarie termiche dal bivio per promiod
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Farinosa ventata
- Neve (parte inferiore gita)
- Farinosa ventata
- Quota neve m
- 1500
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Altra notte di lavoro, altra sgambatella mattutina. Grazie all’ispirazione datami dall’amico Beppe che ci è stato lunedì, decido di tornare allo Zerbion dopo due anni di assenza.
Il freddo intenso di questi ultimi giorni ha permesso al manto nevoso di rimanere immutato e polveroso.
Saliti i primi 100m di dislivello a piedi in quanto la stradina è ormai al limite ed emergono diverse zone di asfalto e pietre. Dopo, fondo ghiacciato e duro ma percorribile sia in salita che in discesa (anche al ritorno tolti gli sci a 100m da Promiod e sceso per il sentiero, in 10 minuti a piedi).
Giornata tutto sommato non freddissima al sole (…anzi) e con quasi assenza di vento ma nel bosco è una vera ghiacciaia.
Fatti gli ultimi 30 metri a piedi per raggiungere la cima su tracce pedestri che permettono di non sprofondare. Discesa su neve incredibilmente polverosa fino all’innesto con la stradina di rientro e con poche tracce precedenti che hanno permesso di sbizzarrirsi a destra e a manca su pendii intonsi.
Incontrati due soli skialper (tra i quali Saverio, che saluto) e cima solitaria che mi ha permesso di godere della bella giornata e del panorama in totale tranquillità.
Se il vento ed un eventuale rialzo termico non fanno danni, la consiglio nonostante la stradina di rientro un po’ al limite.