- Accesso stradale
- Fondo sterrato e sconnesso fino al parcheggio ma fattibile con auto normali
- Traccia GPX
Relazioni un poco discordanti tra loro, così ognuno gli può dare le difficoltà secondo l’umore del giorno.
Comunque, tutt’altro che plaisir.
Rimpalliamo nervosi come biglie nel flipper tra una sponda e l’altra delle Retiche, cercando un angolo di roccia asciutta in giorni con meteo boh! bah!.
Convinti di essere nel posto giusto attacchiamo però nel punto sbagliato e saliamo questa linea della quale troveremo troppo tardi i dettagli: sconosciuta solo di nome, di fatto siamo stati noi gli sprovveduti. Trovarla quindi asciutta quando il serpentino tutt’attorno ancora colava a nero dalla pioggia del giorno prima è stato più che un regalo.
La via in sé è appena sufficiente; mai davvero difficile ma richiede esperienza nel muoversi su terreno che è lontano dai canoni dell’arrampicata sportiva: alcuni fix indicano la direzione, la via ha il vantaggio di passare secondo il percorso più logico evitando zone repulsive, un pregio non di poco conto.
In più di un tratto si va davvero lunghi tra un friend e l’altro complici anche le fessurazioni di dubbia solidità o talvolta terrose che hanno richiesto pulizia approfondita col cavanut.
Un po’ ovunque nei tratti appoggiati o sui terrazzini si trovano depositi di pietre preoccupanti per il passaggio delle corde.
Chapeau al Ciois, implacabile uomo-rana, si fa pure un bidet sotto gli spruzzi della cascata dell’ultimo tiro.