Trona (Falso Pizzo di) – Crapun

Trona (Falso Pizzo di) – Crapun
La gita
gipeto
3 14/06/2025
Accesso stradale
Laveggiolo

Arrivando da Laveggiolo il Falso Pizzo di Trona si farà attendere per un bel po’ e non sarà visibile per almeno un’ora abbondante. Prima di esso compariranno sulla sinistra il pizzo di Tronella e il Lago di Trona, che potrebbero ingannare chi visita queste zone per la prima volta: non si è ancora arrivati, la diga giusta è quella più in alto, al lago d’Inferno, alla cui sinistra si vede il pizzo Trona con la bella placconata sulla cresta finale, e alla cui destra si erge il Pizzo Tre Signori. Dietro al pizzo Trona pian piano inizia ad emergere anche il Falso Pizzo di Trona, poco più basso, che sarà la nostra destinazione. O meglio, sul cui spallone termina la nostra via. E’ infatti importante sapere che la via non termina in cima, che è un peccato. Si può quindi considerare di includere nell’itinerario (e di conseguenza nelle valutazioni delle tempistiche) anche l’ascesa alla cima del Falso Pizzo, che noi non abbiamo fatto ma da alcune relazioni e da quello che ci sembrava si può svolgere a piedi una volta terminata la via (da verificare). In alternativa val la pena di valutare la cima del Pizzo Trona o del Tre Signori, per dare più senso al lungo avvicinamento che comunque bisogna fare.

Iniziamo dall’avvicinamento. Molte relazioni riportano 1h da Laveggiolo al rifugio Trona Soliva. E’ possibile, ma bisogna avere un passo bello spedito. Dal rifugio Trona Soliva all’attacco la guida versante sud riporta 40 minuti, che è un errore di battitura o una menzogna, perchè anche sapendo perfettamente dove andare è impensabile impiegare meno di un’ora abbondante, più realisticamente un’ora e mezza.

Su sentiero si punta al lato destro della diga, si traversa camminandovi sopra, notando alla nostra sinistra la Torre Tarcisio, su cui sono presenti itinerari di 2/3 tiri. Si segue il lato sinistro del lago (viso a monte) su traccia che resta bassa fino a oltre la fine del lago. Poco prima della fine del lago un avancorpo copre totalmente il Falso PIzzo: non farsi ingannare, non è questa la nostra destinazione. Bisogna superare questo avancorpo proseguendo sulla traccia di sentiero fino ad individuare il Falso Pizzo e la parete su cui già si nota il diedro. Si risale faticosamente un pendio erboso senza traccia per 200m fino a quota 2350 circa, alla base delle placconate che si notano sotto al diedro. L’attacco della via può essere individuato in corrispondenza di un poco visibile spit. In alternativa ci sono tante possibilità di portarsi alla base dell’evidente diedtro, anche su terreno molto facile, nel caso non si dovesse individuare l’attacco preciso. Poco male, visto che i tiri belli sono il secondo ed il terzo.
L2 è un tiro magnifico: una fessura si trova a destra della placca appoggiata e la segue per 35m, separando la placca dal verticalissimo muro sulla destra. su 35m ci sono 3 spit, e questa fessura si protegge quasi esclusivamente con friend 1, 2, 3 BD. A noi non sarebbe dispiaciuto doppiare almeno il 2. Questo tiro è agevolato usando tecniche di incastro di mani e piedi, valutate eventuali guantini (che noi avremmo voluto avere).
L3 25m bellissimo diedro molto proteggibile di una quindicina di metri. A seguire 10m di rocce un po’ più rotte ed instabili.
L4 e L5 ciascuno di una 30ina di metri facile progressione su placca molto appoggiata. L4 leggermente a sinistra, L5 dritto in verticale. Le soste sono difficili da vedere ma a tempo debito compariranno. Da S5 si continua per una 40ina di metri sulla cresta a sinistra verso la cima del Falso Trona. A questo punto se si vuole scendere si segue il ripido e poco invitante (ma in realtà abbastanza comodo) canale che scende subito a destra, dall’altra parte dello spallone rispetto al lato che abbiamo appena salito. Di qui conviene puntare alla bocchetta d’Inferno e tornare verso la diga dal lato opposto del lago su comodo sentiero.
A metà Giugno abbiamo trovato ancora parecchia neve sia sul sentiero di ritorno sia alla base della via.

Tutte le soste sono comode, con due spit da collegare. Al momento sono tutti collegati da cordoni, alcuni buoni, alcuni marci. Alcuni di essi hanno la maglia rapida per calarsi, alcuni no. Gli spit sono arrugginiti ma probabilmente la ruggine è solo superficiale, fate voi le vostre valutazioni, specialmente se ci si vuole calare. Può valer la prena di portarsi dietro uno o due cordoni d’abbandono con maglia rapida se si prevede di potersi/volversi calare. Discesa consigliata a piedi dal canale retrostante, comunque.

Il lungo avvicinamento, le carenti relazioni, e la brevità della via di arrampicata rendono questo itinerario adatto principalmente per chi si diverte ad esplorare. Una via per gli amanti dei luoghi selvaggi e avvicinamenti lunghi e ravanosi. Considerare una possibile combinazione con un’ascesa ad una delle cime circostanti.

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