2.7Km
Proseguire a piedi per 40′ lungo la poderale raggiungendo l’alpeggio di Dondeuil e poi per sentiero il colle Dondeuil (q. 2342m – 1h 50′). Scendere per 3-4 tornanti nel vallone di San Grato e tagliare verso sinistra (ometto) per il sentiero che sale alla Torchè. Seguirlo fino a che svolta deciso salendo verso W con gradinata: qua invece entrare nell’ampio vallone (si scende lievemente tra delle rocce) come per raggiungere il colle tra Torchè e Vlou (già visibile). Salire il vallone dove è più agevole (qualche ometto presente) ma senza un sentiero. Intorno ai 2600 rimanere sul lato sinistro puntando all’ampia parete delle Torchè risalendo il conoide di erba e sassi fin sotto a circa 2770m. Si riconosce, ad una cinquantina di metri più in alto, l’evidente fessura/intaglio che divide la parete a sinistra verticale dall’ampia placca di destra (3 ore circa dall’auto).
Attaccare la placca raggiungendo mano a mano il suo bordo di sinistra fino ad un rimpiano erboso (circa 50m – III) da cui parte la successiva placca. La via degli 8 Stambecchi continua attaccando l’evidente fessura/intaglio (ricca di quarzo ma svasa) che sale leggermente in diagonale per circa 30m (1 p.so di IV). La variante Becchi invece evita la fessura e passa per più facili placche 20m più a destra riavvicinandosi poi 30m più in alto alla via degli 8 Stambecchi. Si prosegue diritti per un centinaio di metri in un ampio canale tra erba, brevi risalti di roccia e placche dove non è sempre facile trovare dove proteggersi (II-III).
La variante Becchi sale parallelamente un pò più a destra per placche più abbattute per raggiungere una sella erbosa e in seguito passa al di sopra di uno sfasciume di rocce per arrivare alla cresta ove passa la normale (poco prima del diedro di III+).
La via degli 8 Stambecchi punta invece diritta ad un’evidente dietro liscio e verticale con sulla parete 2 grossi bolli gialli (licheni). Raggiungere il diedro, poi arrampicarsi alla sua sinistra (parete abbastanza verticale) in leggera diagonale per circa 5 m lungo un gradino di roccia/erba stando ben in equilibrio fino a dove la balza di roccia successiva si abbassa (prese svase in mano) e si riesce a salirci con passo deciso (IV). La si percorre ora verso destra per 5 m fino a passare al risalto successivo più basso e facile da salirci (III+) raggiungendo in breve l’ampia cengia su cui approntare una sosta su un grosso masso (20m circa) – in questo tratto ho potuto posizionare 1 solo friend essendo tutto svaso e senza fessure.
Seguire la facile cengia verso destra fino ad incrociare la via normale poco sopra al suo diedro al fine di percorrere ancora alcuni bei tratti di roccia sul III e II (a sinistra tutto è molto più facile). Per facili risalti rocciosi si giunge poi la vetta.
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