2Km
Note
Storico
150m
150m
200m
200m
300m
350m
350m
350m
400m
2Km
4.5Km
5.1Km
5.1Km
5.1Km
5.1Km
5.3Km
7Km
8.2Km
9.4Km
Scala proteggibilità; grado max e obbl: I/RS2 ; 6b max – 5c obbl
Materiale in posto: soste e alcuni spit-fix
Materiale occorrente: 12 rinvii, una serie friend BD dal n°0.2 al n°4, doppi da n°0.4 a n°3. Corde 55m
La via può essere suddivisa in due sezioni: la prima supera il gigantesco diedro d’angolo dello Specchio di Iside, la cui faccia destra è costituita dalle lisce placche della Parete dei Titani, la seconda inizia dalla stretta cengia erbosa che caratterizza la sommità dello Specchio e prosegue sul lato sud-ovest della Cupola dei Titani. La prima parte presenta le difficoltà maggiori, la seconda è d’ambiente. La via nel complesso è forse meno bella che la vicina Via dell’Addio ma è più atletica e merita sicuramente di essere di nuovo percorsa con regolarità.
Dopo abbondanti piogge la via risulta bagnata.
Il Vallone di Sea si colloca in un ambiente prettamente alpino, austero e severo. Le pareti di roccia, sulle quali viene praticata l’arrampicata, si collocano ad una quota variabile tra i 1500 m e i 2700 m.
L’avvicinamento varia dai 45-60 minuti per le strutture più vicine fino alle due ore e oltre per quelle ubicate nei posti più reconditi. Fondamentale essere sempre aggiornati sulle previsioni meteorologiche prima di intraprendere qualsiasi scalata.
Gli interventi in progetto o già realizzati dall’associazione Rocciatori Val di Sea non hanno l’intento di “mettere in sicurezza” gli itinerari del Vallone bensì di cercare di sostituire, almeno in parte e nei limiti del possibile, l’attrezzatura presente considerata vetusta e soggettivamente non più affidabile. Nessuna delle vie del Vallone presenta o presenterà una chiodatura “plaisir” e nessuna ha subito o subirà una chiodatura integrale a fix. La pubblicizzazione, il rinnovamento o piazzamento di attrezzatura non implica che l’associazione, o chi per essa, intenda arrogarsi la custodia o la manutenzione del luogo e di quello che vi è collocato, né che garantisca la “sicurezza” o l’esclusione di incidenti dovuti a cedimenti di chiodi, protezioni fisse, massi ecc.. Si precisa che l’opera intrapresa NON ha fini di lucro o commerciali ma solamente l’intento di riportare alla luce vie oggi dimenticate.
E’ pertanto esclusivo onere dell’arrampicatore, che percorrerà tali vie, valutare con occhio critico lo stato della chiodatura in loco, eventualmente sostituendo o integrando parte degli ancoraggi fissi (quali ad esempio cordoni, maillon rapide, chiodi tradizionali) ed intraprendendo la scalata solo se ritiene di possedere adeguate capacità tecniche-psico-fisiche (capacità a proteggersi con mezzi amovibili, capacità di valutazione e ricerca del percorso). Essendo inoltre le strutture rocciose soggette ad assestamenti e potenziali crolli l’arrampicatore dovrà essere in grado di verificare con occhio critico eventuali lame o blocchi instabili, rinunciando alla scalata in caso di pericolo.
Avvicinamento
Materiale in posto: soste e alcuni spit-fix
Materiale occorrente: 12 rinvii, una serie friend BD dal n°0.2 al n°4, doppi da n°0.4 a n°3. Corde 55m
La via può essere suddivisa in due sezioni: la prima supera il gigantesco diedro d’angolo dello Specchio di Iside, la cui faccia destra è costituita dalle lisce placche della Parete dei Titani, la seconda inizia dalla stretta cengia erbosa che caratterizza la sommità dello Specchio e prosegue sul lato sud-ovest della Cupola dei Titani. La prima parte presenta le difficoltà maggiori, la seconda è d’ambiente. La via nel complesso è forse meno bella che la vicina Via dell’Addio ma è più atletica e merita sicuramente di essere di nuovo percorsa con regolarità.
Dopo abbondanti piogge la via risulta bagnata.
Il Vallone di Sea si colloca in un ambiente prettamente alpino, austero e severo. Le pareti di roccia, sulle quali viene praticata l’arrampicata, si collocano ad una quota variabile tra i 1500 m e i 2700 m.
L’avvicinamento varia dai 45-60 minuti per le strutture più vicine fino alle due ore e oltre per quelle ubicate nei posti più reconditi. Fondamentale essere sempre aggiornati sulle previsioni meteorologiche prima di intraprendere qualsiasi scalata.
Gli interventi in progetto o già realizzati dall’associazione Rocciatori Val di Sea non hanno l’intento di “mettere in sicurezza” gli itinerari del Vallone bensì di cercare di sostituire, almeno in parte e nei limiti del possibile, l’attrezzatura presente considerata vetusta e soggettivamente non più affidabile. Nessuna delle vie del Vallone presenta o presenterà una chiodatura “plaisir” e nessuna ha subito o subirà una chiodatura integrale a fix. La pubblicizzazione, il rinnovamento o piazzamento di attrezzatura non implica che l’associazione, o chi per essa, intenda arrogarsi la custodia o la manutenzione del luogo e di quello che vi è collocato, né che garantisca la “sicurezza” o l’esclusione di incidenti dovuti a cedimenti di chiodi, protezioni fisse, massi ecc.. Si precisa che l’opera intrapresa NON ha fini di lucro o commerciali ma solamente l’intento di riportare alla luce vie oggi dimenticate.
E’ pertanto esclusivo onere dell’arrampicatore, che percorrerà tali vie, valutare con occhio critico lo stato della chiodatura in loco, eventualmente sostituendo o integrando parte degli ancoraggi fissi (quali ad esempio cordoni, maillon rapide, chiodi tradizionali) ed intraprendendo la scalata solo se ritiene di possedere adeguate capacità tecniche-psico-fisiche (capacità a proteggersi con mezzi amovibili, capacità di valutazione e ricerca del percorso). Essendo inoltre le strutture rocciose soggette ad assestamenti e potenziali crolli l’arrampicatore dovrà essere in grado di verificare con occhio critico eventuali lame o blocchi instabili, rinunciando alla scalata in caso di pericolo.
Da Forno Alpi Graie percorrere la strada che porta al Santuario della Madonna Nera e parcheggiare in prossimità del bivio con il Vallone di Sea. Seguire la strada sterrata fino al suo termine, non proseguire sul sentiero ma guadare il torrente Stura riprendendo dalla riva opposta la strada che porta alle prese dell’acquedotto. Giunti alle costruzioni risalire la pietraia alla loro destra seguendo diversi ometti fino ad arrivare alla parete principale, in corrispondenza dell’attacco di “Sogno di Sea”. Seguire allora il sentierino a destra che costeggia la parete fino all’attacco dello “Spigolo dell’incomunicabilità”, superarlo e giungere all’attacco di “Titanic” (cordino con manico rosso di spazzola attaccato al primo dei spit-fix con piastrine artigianali). 1h circa.
Descrizione
- L1-salire il primo tiro di “Titanic”, sulla cengia andare verso destra alla base di un diedro appoggiato fessurato con andamento da destra a sinistra. Grado 6a+.
- L2-salire la fessura ad incastro fino a un breve diedro, da superare sulle placche a sinistra. Grado 5b.
- L3-proseguire nel diedro su lame arrotondate, poi diedro atletico, fino a un pulpito. Grado 5c.
- L4-salire il proseguimento del diedro fessurato ora strapiombante e con movimenti di difficile impostazione. Ribaltarsi sul successivo comodo pulpito. Grado 6b.
- L5-uno dei tiri più belli ed estetici della via. Diedro verticale fessurato da salire ad incastro e in dülfer. Arrivati a una lama incastrata spaccare a destra sulla placca, per poi riguadagnare il diedro e quindi la cengia. Fine della prima sezione. Da questo punto, nel primo restyling del 2005, era consigliata la discesa in doppia. Grado 6b.
- L6-spostarsi a sinistra sulla cengia e salire la paretina articolata (spit-fix visibile) su roccia non molto solida e un po’ disturbata dall’erba. Piegare quindi a sinistra verso il diedro arrivando a una grande lama giallastra. Gli spit-fix permettono di non tirarla (usare comunque cautela), superatala si prosegue nel diedro fessurato uscendo a sinistra (attenzione al blocco in uscita, non tirarlo) su un pulpito detritico sotto una gigantesca volta strapiombante superiore. Grado 5b.
- L7-Alzarsi su lame e superare dei blocchi (cordone su clessidra). Strisciare sotto un tetto sporgente e rialzarsi nel diedro in dülfer affrontando una placca un po’ lichenata (attenzione: seguire gli spit-fix in placca senza toccare la gigantesca stele incastrata sul fondo del diedro), fino al bordo inferiore di un tetto successivo, traversare a destra (si può piazzare un buon friend da allungare bene) e quindi dritto uscendo a sinistra in un incassato gradino roccioso. Grado 5b. Questo tiro volendo lo si può concatenare con L8.
- L8-riportarsi nel diedro e salire la stretta ed atletica fessura (5c, 1 ch.). Traversare a destra in un diedrino sospeso e uscire al gradino di sosta (attenzione: in uscita c’è un blocco appuntito incastrato, ottimo come appiglio ma che balla, visto che non si è riusciti a toglierlo è stato imbrigliato, tuttavia conviene non tirarlo. Se si trova troppo duro uscire conviene piuttosto tirare i due spit-fix posizionati vicini apposta. In alternativa invece di traversare a destra nel diedrino sospeso ci si può ribaltare direttamente sopra al pilastro e traversare quindi in sosta a monte del blocco, così facendo non si moschettonano i due spit-fix vicini ma ci si protegge con un friend). Grado 6a+.
- L9-salire la paretina con arrampicata atletica un po’ disturbata a tratti dall’erba, fino a una stretta cengia rocciosa sotto un diedro. Grado 6a.
- L10-Tiro nuovo 2025. L’originale si spostava sulla cengia a sinistra e percorreva un diedro più facile. Salire invece direttamente sopra la sosta e percorrere tutto il diedro (uno spit-fix a metà) fino a un comodo pulpito erboso. Grado 5c.
Discesa
- Doppia 1 dalla S10 scendere dritti-leggermente a destra faccia a monte sulla placconata sottostante fino alla sosta di “Ultimo Imperatore”.
- Doppia 2, 3 e 4 su “Ultimo Imperatore” (seguire gli spit-fix), le prime due sono molto lunghe. L’ultima si trova verso destra all’uscita del diedro iniziale di questa via
I. Meneghin, R. Mochino, M. Oviglia ; 14/01/1984
restyling 2005: M. Blatto, R. Rivelli il 21/05/2005.
restyling 2025: L. Enrico, M. Enrico, A. Ippoliti, F. Taranzano 10/08/2024 e 12/07/2025
restyling 2005: M. Blatto, R. Rivelli il 21/05/2005.
restyling 2025: L. Enrico, M. Enrico, A. Ippoliti, F. Taranzano 10/08/2024 e 12/07/2025
- Bibliografia:
- Vallone di Sea. Un mondo di pietra di Marco Blatto - Sogno di Sea di Giancarlo Grassi.
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400m
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2Km
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