Terra d’Unghiasse (Colle della) da Vonzo

Terra d’Unghiasse (Colle della) da Vonzo
La gita
viper
3 31/05/2015

Itinerario da amatori delle Valli di Lanzo, nel caso in particolare il socio Enrico, che ha proposto questa gita per visitare il lungo Vallone di Vassola.
Siamo partiti verso le 8:40 da Vonzo, e abbiamo percorso il sentiero EPT 325 fino nei pressi dell’Alpe di Vassola (transitando prima per la bella frazione di Chiappili). Poco prima dell’alpeggio abbiamo virato verso destra, sul sentiero EPT 324, che ci ha portato all’Alpe Balmot; circa 500 metri (lineari) dopo Balmot abbiamo trovato il guado attrezzato del torrente. Si tratta di un passaggio da fare con un minimo di attenzione, visto che le placconate sono lisce e la portata d’acqua del torrente è significativa (e qualcuno dei paletti che sostengono i cavi metallici è saltato). Alcuni del gruppo l’hanno affrontato a piedi nudi dando prova di notevole resistenza all’acqua gelida.
Dopo abbiamo ripreso a salire, raggiungendo l’Alpe Rossa di mezzo, e poco dopo abbiamo raggiunto il passaggio nella gola del torrente. Superato senza difficoltà questo punto siamo sbucati sul pianoro in vista dell’Alpe Veilet (primi nevai); da questo alpeggio il sentiero, sempre ben segnalato, ci ha portati a superare alcune bastionate rocciose incrociando diverse cascatelle, originate dai numerosi corsi d’acqua che in questa stagione scendono dalla montagna. In breve, attraversando alcuni nevai, abbiamo raggiunto un laghetto a quota 2480 m, e da lì svoltando a destra in breve il Lago del Seone, ancora parzialmente ghiacciato.
Al lago 3 membri della comitiva si sono fermati, visto che il meteo non invogliava molto a continuare, mentre io ed Enrico abbiamo proseguito per il Colle della Terra d’Unghiasse.
Per raggiungerlo siamo scesi fino in prossimità del laghetto, e da lì abbiamo ripreso il sentiero 324 che ci ha condotto al colle. Nei primi 90 metri il sentiero si sviluppa su una bastionata rocciosa, ove abbiamo trovato ancora parecchi nevai (facili da attraversare); l’ultimo tratto invece, in vista del colle, è il più balordo, perché attraversa dei ripidi pendii di erba scivolosa davvero insidiosa. Per fortuna questo tratto di percorso era asciutto, altrimenti potrebbe risultare molto delicato.
Raggiunto il colle, le nebbie ci hanno permesso di vedere “qualcosa” in direzione del Vallone d’Unghiasse. Ancora innevato il primo tratto (quello visibile dal colle) del Gran Bernardè.
Verso le 13:40 abbiamo iniziato a scendere, giungendo a Vonzo alle 17:30 con alcune soste.
Itinerario decisamente lungo (20,5 km a/r), che attraversa luoghi remoti e isolati (da “into the wild”). Peccato solo per il meteo nuvoloso.

Un ringraziamento all’allegra compagnia che ha deciso di intraprendere questa lunga camminata: Enrico, Davide, Bruna e Laura.

Link copiato