Portare una serie di friend piccoli e medi.
Necessari i ramponi per attraversare il glacio-nevaio che porta alla base dell'Aiguille.
Consigliabile non attaccare troppo presto: il sole, a luglio, inonda la parete intorno alle 10.00. Per questo la colazione al rifugio è servita alle 7.00, non prima.
2° Giorno: scendere brevemente percorrendo il sentiero che conduce al rifugio (circa 5m di discesa), imboccare un sentiero (ometto) che, in traversata verso est e poi con ripidi tornanti, tangendo il vecchio rifugio (2626m), conduce alla morena superiore e al glacio-nevaio del Coup de Sabre, che si estende sino alla base della stupenda Aiguille de Sialouze. Attraversare il glacio-nevaio fino all’attacco della via, che si trova quasi al limite sinistro della parete su una placca con spit visibili, che conducono a un diedro scuro sulla sinistra.
I) Primo spit visibile a circa 4m di altezza; risalire inizialmente una placca di circa 20m, per poi attraversare verso sinistra (V) per una decina di metri.
II) Diedro verticale di roccia più scura e traverso a sinistra (IV+).
III) Proseguire verso sinistra su placche appoggiate (IV)
IV) Inizialmente facile placca appoggiata verso sinistra, che raggiunge la seconda parte, più verticale, con traverso a sinistra (attenzione all’attrito delle corde) (V+)
V) Partenza verso sinistra rispetto alla sosta, per affrontare il diedro da cui si esce verso destra su paretina verticale, poi placca. (V+)
VI) Bel tiro, molto esposto e aereo, inizialmente su facile placca verso sinistra. Se si vuole percorrere la via originaria, ignorare lo spit che si vede a circa 3 metri di altezza, sulla verticale e proseguire sulla cengia inclinata per poi infilarsi, poco prima del filo di cresta, in un canalino di roccette rotte, da percorrere fino quasi al suo termine (1 chiodo). La sosta è a sinistra, in fondo al canalino. (IV)
VII) Muro verticale, poi placca. Sosta prima dell’épaule (V+)
VIII) Attraversare “l’épaule”, ampia cengia di sfasciumi, fino alla base del risalto successivo (spit con cordino visibile) e aggirare a sinistra, dove è collocata la S9.
IX) Da S9 salire in verticale, per poi traversare inizialmente verso destra e poi a sinistra, in direzione di un diedro (V+). Grandi attriti delle corde, che rendono faticoso l’arrivo in S10, su spit e chiodo all’interno del diedro.
X) Da S10 proseguire diritto nel diedro e uscire verso sinistra su facile placca (V).
XI) Proseguire in traversata verso sinistra su facile placca, fino a S11 su una comoda cengia sotto un tettino di roccia, 1 spit e 1 chiodo.
XII) Lunghezza che conduce all’uscita della via. Aggirare il tettino verso sinistra e salire sulla verticale con percorso intuitivo (1 chiodo e 1 spit) fino all’uscita.
Discesa: attraversare un canalino in direzione Est, rimanendo all’altezza del terrazzino di uscita, puntando a un cordone che, sulla parete ovest conduce alla prima sosta di calata (con catena). Con 10 calate di circa 45m (catene e mallon) tra le vie Jour de Colère et Ventre à Terre si mette piede sul glacio-nevaio sottostante.
- Bibliografia:
- Oisans nouveau, oisans sauvage, libro di JM.Cambon