- Accesso stradale
- Ok
Saliti in giornata da Morone, puntando prima al Pizzo Quadro, che si raggiunge con facilità. Dalla piatta vetta non abbiamo individuato (o non ci siamo fidati) a scendere nel camino (quale? Quello sul versante est o quello sul versante ovest?) indicato nell’altra relazione presente su questo sito (https://www.gulliver.it/itinerari/sevino-pizzo-e-pizzo-quadro-da-starleggia/#main), bensì dall’alto abbiamo visto i bolli e targhe bianco-blu-bianchi che, appena sotto il castello sommitale sul versante est (italiano), conducevano poi sulla dorsale verso il Sevino. Si tratta di ridiscendere pochi metri la via normale di salita al Quadro e poi traversare a destra in orizzontale (o in lievissima discesa) per cenge erbose, placchette e risalti infidissimi, confortati sì dalla continua presenza di bolli, ma senza alcuna traccia di sentiero o passaggio. Il tratto (poco più di 50 metri; in rosso nella foto) è in piena esposizione, senza concrete possibilità di protezione. Un passo falso sarebbe fatale… Superata alla base una evidente cengia rocciosa di 5 metri con scavalco delicato (passaggio chiave), il resto della traversata è una passeggiata, compresa la risalita (lato svizzero, occidentale) al Sevino. Per il rientro, onde evitare il breve ma ostico tratto (che vale assolutamente la valutazione PD), ed escludendo di scendere la comba sassosa verso il bacino del Truzzo, prima del castello sommitale del Quadro abbiamo abbandonato la cresta e siamo scesi obliquamente senza difficoltà per sfasciumi contornando la base della parete del Quadro (non vi sono salti; tracciato in blu nella foto), sbucando poi alla forcella alla base dell’erta finale, al fine di scendere ad anello in Val della Sancia. Purtroppo qui la traccia si perde quasi subito, in quanto il ripido pendio è sconvolto da frane e cedimenti del permafrost. Occorre obliquare verso sinistra, puntando a un piccolo laghetto e procedendo alla meglio su una pietraia assai instabile e pericolosa. Anche in basso non si reperiscono tracce, se non nel pianeggiante pascolo finale. Bello il giro ad anello, ma la natura del terreno lo rende assai sconsigliabile (certamente meglio nella stagione fredda con la neve).
Salita di Luca con Carlo P., cui va la gratitudine per aver individuato un luogo sconosciuto quanto idilliaco.