Schilthorn da Engiloch

Schilthorn da Engiloch
La gita
larix66
3 29/01/2017
Osservazioni
Nessuno
Quota neve m
1700
Equipaggiamento
Scialpinistica

Viste le previsioni meteo, i bollettini valanghe e tenendo conto dello scarso innevamento ritengo ottimale per oggi la scelta di un itinerario esposto a Nord. Il freddo decisamente meno intenso rispetto a due settimane fa è sopportabile lungo il percorso che, fatta eccezione per i primi e gli ultimi metri, è praticamente tutto in ombra. Neve all’inizio piuttosto strana, uno strato inconsistente di brina sul fondo duro, osservato anche più in alto dove nelle maggiori pendenze potrebbe creare problemi di coesione con gli eventuali futuri apporti; salendo la superficie sembra portante (non si dimostrerà tale durante la discesa) con tratti marmorei causa vento. La traccia esistente si percorre comunque in maniera agevole nonostante qualche diagonale piuttosto ripida. Il passaggio di fianco alla cascata si affronta senza problemi; qualcuno usa i rampanti ma se ne può fare anche a meno. Nella successiva valletta che conduce ai laghi parecchi sassi sparsi al suolo, non affioranti dallo strato di neve ma probabilmente scaricati dai pendii sovrastanti; analoga situazione nell’ultimo pendio ripido che porta alla selletta da cui si prende la breve cresta verso la cima, dove si notano grosse cornici. Conviene appoggiare sul lato di Egga dove però affiorano parecchie rocce per lo scarso innevamento del soleggiato versante Sud-Est. La cresta si può ancora percorrere con gli sci fino in cima, ma preferisco salire a piedi gli ultimi metri visti i numerosi sassi impossibili da evitare scendendo. In discesa la neve migliore si incontra appena sotto la sella; dopo un paio di curve niente male si comincia però a trovare neve gessosa e sfondosa, soprattutto per chi ha sci stretti. La situazione non cambia fino ai laghi e oltre, dove mi aspettavo qualcosa di meglio dalla superficie che in realtà e un continuo alternarsi di tratti durissimi, sastrugi e crosta che tradisce all’improvviso. Vista la situazione in zona e nei dintorni, occorre accontentarsi.

Un saluto ai tre ragazzi milanesi con cui ho condiviso l’ultima parte della salita.

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