Sbarua (Rocca) – Il Tao della Sbarua

Sbarua (Rocca) – Il Tao della Sbarua
La gita
marcestonex
4 05/10/2025
Accesso stradale
Pochi posteggi prima della fine della strada che porta a Casa Canada

Relazione essenziale ma sufficiente, cercherò di descrivere un po’di più e di aggiungere qualcosa.
Avvicinamento: come da relazione. Non sono presenti indicazioni alla base della Via, ma è la fila di spit subito a sx dell’evidente fessura con nome “Casa Canada” alla base, e comunque la prima all’estrema sx della base della Torre del Bimbo. Allego foto della partenza.
Via: in generale abbastanza continua come difficoltà ed omogenea, qualche trasferimento a piedi tra una parte e l’altra un po’da ricercare; i tiri sono spesso concatenabili, a patto di saltare ogni tanto qualche rinvio: scriverò dopo la descrizione dei tiri le soluzioni da me adottate.
● Osteria del Viandante (primi 4 tiri)
– L1: muretto e spigolino, devia a dx alla vicinissima sosta, sul 5a. Forse anche meno di 15mt.
– L2: per certo il tiro chiave della via, che affrontato così presto dà una bella sveglia. Si parte su un muretto prima a buone prese, ma che presto finiscono e costringono ad un’arrampicata di placca molto tecnica sia di mani che di piedi; si arriva così ad una buona banca intermedia da dove con l’aiuto del vicino spigolo di sx si esce dalle difficoltà e si arriva alla sosta. Volendo forse si può passare verso lo spigolo anche durante il primo muretto, ma gli spit risulterebbero lontani. 5c+ un po’riduttivo, quantomeno per me e per i soci, direi più un buon 6a pieno e forse anche qualcosina di più. Non completamente azzerabili i passi duri. Comuqnue molto carino!
– L3: placca di aderenza subito sopra la sosta, poi più semplice fino di nuovo ad un ostico passaggio su tacche da trovare, direi attorno al 5c anche questo tiro.
– L4: breve semplice placca per arrivare alla catena prima del trasferimento.
Trasferimento di qualche decina di metri lungo un cavo metallico verso sx che permette di raccordarsi all’attacco di Analcolica. Non è necessario fare un tiro, ci si può allongiare direttamente al cavo e proseguire in conserva.
● Analcolica (seguo la numerazione dei tiri dalla fine della Via precedente)
– L5: traverso ascendente verso sx, passato un albero si giunge ad un bivio e ad una scritta: dritti sopra parte il tiro “Latte di suocera”, 6b+, che permette di raggiungere direttamente la sosta di L6; noi invece proseguiamo a sx praticamente in orizzontale sfruttando un’ottima lamone rovescio nascosto alla vista fino alla sosta. Difficoltà attorno al 5b.
– L6: verso dx sopra la sosta, si prende una bellissima lama fisica da dulferare fin sopra un cespuglio, bel 5c continuo, dopodiché si prosegue per placca fino alla sosta (appesa e scomoda) posta una po’a dx rispetto alla linea degli spit.
– L7: si prosegue in verticale fino ad uno spigoletto che porta ad un muro difficile da leggere: non tenersi sulla placca ma salire dritti fino sotto al tetto, dove è presente una buona lama rovescia, e traversare tutto a sx per uscirne sopra. Ancora qualche muretto più semplice e un po’sporco fino alla sosta. Difficoltà anche qua sul 5c.
– L8: passo dicato in partenza su muretto, sul 5c, dopodiché più facile e lungo fino alla comodissima sosta in spiazzo su cengione.
– L9: qualche passo verso destra su buone prese, segue facile placca fino alla sosta, difficoltà sul IV.
– L10: tiro piuttosto illogico. Si segue facilmente sopra la sosta fino ad incontrare una tettino, che viene inspiegabilmente affrontato dritto per dritto dagli spit quando passando 1mt a sx si sta tranquillamente in difficoltà e stile uniformi alla Via, riuscendo comunque a rinviare. Superatolo, placca e lungo camminamento per giungere alla sosta che non si vede, ma si trova sull’ultimo muro di roccia in alto a dx. 5b senza il tettino.
Trasferimento per andare a prendere Tupac Amaru: una schifezza, ma abbastanza intuibile. Ci si rimettono le scarpe e si prosegue verso dx, prima su qualche roccia e poi alla bene e meglio nel bosco, puntando logicamente ad un colletto sotto le successive pareti. Da qui si prosegue verso dx per bosco e frasche senza alcuna traccia di sentiero costeggiando le varie pareti contigue fino a raggiungere l’attacco di Tupac Amaru: dato che non è per niente chiaro dove sia posto e che la scritta incisa non si vede se non da 50cm di distanza, allego foto sia dell’attacco che dell’interno del primo tiro. In generale se si trova l’attacco della “Via dei Folletti”, ben segnalato da targhetta, occorre proseguire ancora qualche decina di metri a dx fino ad uno spigolino dove si attacca.
● Tupac Amaru
Di questa via non si trovano relazioni dettagliate in rete: proverò a fare del mio meglio.
– L11: si parte su una placca delicata per qualche metro, più sempre in placca ma più semplice fino alla sosta. 5c il primo tratto, poi più facile.
– L12: si traversa verso sx e si supera uno strano passaggio in una sorta di diedro, si prosegue poi sempre traversando in salita verso sx su placca di aderenza fino alla sosta. IV d’altri tempi! La placca è sì un IV ma bisogna fidarsi bene dei piedi!
– L13: si prosegue in verticale sopra la sosta per bella fessura e placca e si giunge così alla sosta posta di fianco al canalone. Tra il 5c e il 6a, come difficoltà.
Trasferimento a piedi di una 50ina di metri verso monte: si fa tranquillamente in conserva, ma considerare comunque che è molto ripido e non battuto, quindi stare molto attenti. L’attacco di L14 non è per niente evidente: si trova subito dietro lo spigolo che delimita la Torre Rubinetto. Se si proseguisse nell’anfiteatro si trovano gli spit blu di “Ghiro”: se così fosse, si ha sbagliato e occorre tornare indietro costeggiando la parete a ritroso fino ad individuare gli spit sullo spigolo.
– L14: brevissimo tiro di IV ben presato, per portarsi sul filo dello spigolo.
– L15: forse il tiro più bello di tutti: segue un bellissimo spigolo ben presato e continuo con un’ottima esposizione su altrettanto ottima roccia. 5b continuo.
– L16: prosegue aggirando i massi sopra la sosta a sx e trova la sosta dopo un muretto ed un tratto di cresta camminabile orizzontale. Passi di 5a/b.
– L17: dritti sopra la sosta per bella placca/muro, si giunge in cima alla Torre e si reperisce la sosta a dx subito dietro uno spigolino. Difficoltà sul 5c.
Da qui occorre scendere a piedi al colletto sottostante verso dx e successivamente risalire il pendio verso sx fino ad individuare una linea di salita che supera l’ultima barra rocciosa: noi in particolar modo da sotto abbiamo individuato solo l’uscita di “Ghiro”, che con difficoltà vicine al 6a in partenza ci ha portato finalmente all’ultima sosta.
PER QUANTO RIGUARDA I CONCATENAMENTI:
Si può concatenare quasi tutto senza patemi, a patto di non rinviare tutto. Noi in particolar modo abbiamo fatto:
L1 + L2 / L3 + L4 / L5 + L6 (occorre qui saltare S5 per i tiraggi) / L7 + L8 / L9 + 10 / L11 + L12 / L14 + L15 / L16 + L17 (DA EVITARE PER I TIRAGGI). In girale per fare così ho posizionato circa un rinvio ogni 2 spit nei primi tiri, dopodiché mi sono stufato e, a parte i traversi sempre integralmente protetti per proteggere eventuali cadute del secondo, da metà di Analcolica in poi ho cominciato a mettere non più di 2/3 rinvii per tiro.
Da dove finisce la via ci si slega e si ricalzano le scarpe: si prosegue verso sx fino alla reitercettare il sentiero della normale al Feridur (raggiungibile in 5min dalla palina in loco) e si scende seguendo le indicazioni fino a tornare in mezz’oretta di buon passo a Casa Canada.

Con Eugi alla nostra prima Via lunga legati assieme, lui si fa L3 + L4 ed io tutto il resto. Tutta in libera a vista, peccato per quei trasferimenti un po’noiosi e laboriosi, comuqnue via in generale molto bella e continua!

Link copiato