Rutor (Testa del) Via Normale da La Joux per il Rifugio Deffejes

Rutor (Testa del) Via Normale da La Joux per il Rifugio Deffejes
La gita
pedrito
3 25/06/2006

Bella e lunga salita, rovinata in parte dal tempo. Gita in ottime condizioni, per ora: i crepacci, si stanno“timidamente” aprendo solo e i diversi piccoli nevai, ricoprono la parte terminale della pietraia, rendendola, meno faticosa e più divertente.
Dietro consiglio del rifugista, abbiamo percorso una variante fattibile, solo ora, ad inizio stagione (variante in parte anche scialpinistica): dal rifugio Deffeyes, si percorre il sentiero per il colle di Planaval (lo stesso per il Rutor), all’altezza della prima catena della morena (oramai inservibile, perché si passa comodamente poco sotto) si discende, per sfasciumi (attenzioni a non scaricarsi in testa gli instabili rocconi) direttamente sul ghiacciaio, si trova il passaggio, più consono, per mettervi piedi;
sull’ampio pianoro glaciale ci si lega comodamente; si riparte tenendo il centro sx (salendo) del ghiacciaio, per la pendenza minore, lasciando ampiamente sulla dx, i vari nodi di crepacci, e tenendosi in vista della “normale” che rimane sulla pietraia (ora ricoperta da diversi nevai) sui ripidi pendi sulla sx (salendo); dopo due lunghe rampe, di ghiacciaio (occhio a due crepacci che si stanno aprendo!), si piega sulla sx, ricongiungendosi (più o meno all’altezza del colle Doravidi con la traccia della Normale, che percorre la dorsale della “crepacciata” laterale del ghiacciaio. Questa variante, consente di togliersi della pietraia instabile e insidiosa e di legarsi “comodante” su ghiacciaio pianeggiante, ma fa perdere diversi metri di dislivello…
Gli ultimi metri di cresta, sono già scoperti, e obbligano a togliersi i ramponi, per procedere sugli sfasciumi. Al ritorno, abbiamo percorso la normale, attenzione alla prima catena scendendo (non visibile, dietro della placche rocciose (ma cmq. Ometto), in alternativa si può evitare anche questa catena, (non agevolissima), tagliando poco prima per ripidi sfasciumi e risalendo subito dopo, occhio a non smuovere troppe pietre, essendo una via molto frequentata ed un passaggio abbastanza obbligato. Molte cordate in vetta, poco prima di arrivarci verso le 10 ha cominciato a nevischiare, ancora qualche squarcio di bel tempo, ma poi ventaccio, e infine, “simpatico” temporale sulla via del ritorno dal rifugio. Via supertracciata.

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