Dal Torino in meno di due ore si raggiunge il punto di attacco (di fronte al Dente del Gigante, imballato di gente!). Cornici aeree, ma al momento ben tracciate, conducono piuttosto velocemente al gendarme piazzato a metà cresta, che si aggira sul lato nord (un po’ ghiacciato ma ora ben scalinato e comunque proteggibile con una sosta su chiodi e cordone). Di qui un altro bel tratto di crestine nevose conducono al salto finale (un paio di tiri di II/III conducono in cima). Con due doppie su soste a spit si ritorna sulla neve e per il rientro si ripete al cresta in senso inverso.
In conclusione una bella cresta, non difficile, ma di soddisfazione.
Una volte tornati al Colle del Gigante l’affollamento era un po’ diminuito quindi…