5 stelle solo perché non se ne possono mettere di più!!
Giornata spaziale, visibilità perfetta ( il Bianco all’alba è semplicemente indescrivibile)e neve ottima dove contava (cioè in cresta) nonostante l’isoterma alta. La salita alla gengiva è estremamente faticosa e piuttosto pericolosa quando è affollata, cadevano infatti parecchi sassi, specie nel canalino che porta alla spalla rocciosa sotto la gengiva, meglio non avere nessuno sulla testa in discesa. Le condizioni della cresta sono ottime, l’unico punto problematico è la discesa di un speroncino ai 2/3: il pendio (25m) è di ghiaccio vivo, interrotto da una placca rocciosa. Esiste in loco un cavo, ma mangiato e strappato, su cui non mi sarei mai appeso (molti altri si, ma sono problemi loro). Prevedete una doppia in discesa e due picche almeno per il primo in salita.
La salita alla vetta dalla cresta è perfettamente sgombra, si sale senza ramponi e si scende con due o tre doppie (calate non facilissime da individuare). Abbastanza frequentata, ma non affollata.
Con il grandissimo Max, il socio perfetto per salite di questo genere