La via sicuramente di stampo alpinistico, offre una roccia ottima anche se per unire i tre diedri è necessario transitare su teppe erbose che ne disturbano la continuità. Presenta protezioni distanziate ed eterogenee, fix e vecchi chiodi, per cui i friend delle misure intermedie (BD) 1-2-3 sono sicuramente utili per integrare, soprattutto nelle fessure dei diedri.
Dalla vetta, se si vuole evitare qualche sporadico nevaio, scendere a destra per pietraie fino a ricongiungersi al sentiero che riporta sulla carrozzabile.
Tornati ai diedri per saldare un conto in sospeso dallo scorso anno…questa volta all’attacco abbiamo trovato una cordata di ragazzi di Aosta che ci avevano preceduto e quindi a loro la prima mossa. Io e Chicco aspettiamo che si defilino meditando sull’insuccesso dello scorso anno quando ripiegammo dalla base del 3° diedro. Oggi si deve passare!
La salita lungo i diedri è molto appagante ma faticosa e le protezioni distanziate non aiutano più di tanto costringendoci ad integrare…non sempre è facile e quindi la distanza tra due protezioni può diventare…imbarazzante! Un consiglio: nel 3° diedro dove comincia a respingere, non spostarsi sulla placca ma cercare di rimanere il più possibile attaccati alla fessura…in alto si riesce a trovare un buon appiglio.
Fuori dai diedri…teppe erbose e pochi spunti interessanti…e a chi tocca? Al sottoscritto ma, per oggi, è meglio così!
Un grande Chicco che sa risolvere ogni situazione oggi….e la via dei diedri è nostra!
Un saluto ai ragazzi di Aosta.