- Accesso stradale
- Senza neve fino a poco prima della sbarra.
- Osservazioni
- Visto valanghe a pera esistenti
- Neve (parte superiore gita)
- Farinosa compatta
- Neve (parte inferiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Quota neve m
- 1800
Strada con varie interruzioni su asfalto/cemento di 5-10 metri. Cominciamo male. Visto il divieto verso Bocon Damon etc. puntiamo verso Rascias ipotizzando anche la Tour Ponton, ma ci sono bastati 5′ di tormenta di neve riportata per convincerci ad appoggiare verso sinistra e ad imboccare il vallone dei Banchi. Lungo ma riparato dal ventaccio. Molto wild una volta superati i tralicci, con neve spesso farinosa. Visto lo zero termico previsto a 1900 (le stalattiti sulla destra salendo erano tutte belle ferme) ci fidiamo di passare per la strettoia su cui incombono le cornici della cresta Fontana-Rosa dei Banchi. Dopo un pianoro avremmo dovuto già svoltare a destra per raggiungere la dorsale che a ritroso porta al Rascias, ma mi faccio attrarre da tracce di sci e continuo lungo l’impluvio principale, battendo traccia in 20-30 di farina su pendenze moderate. Arrivati quasi sotto al colle della Rosa, stufo di battere traccia, decido di piegare a destra e con un traverso e una discesa/risalita raggiungiamo finalmente la suddetta dorsale. Il percorso fino al Rascias è ancora lungo e a saliscendi, il vento c’è ancora ma in attenuazione, temperature sempre molto basse. La discesa dalla cima: prima parte su neve dura, poi sotto la Dondena comincia qualche tratto farinoso o di crosta morbida e poi…. la strada. Sviluppo AR di circa 22 Km!
Con Angelo e Valeria, che mi hanno seguito in questa gita improvvisata a causa del divieto che al parcheggio una guardia forestale (o volontario?) passava a ricordare, e che è stato comunque allegramente trasgredito da molti. Il Bocon Damon sarebbe stato più riparato dal vento per almeno 2/3 della salita, e nel frattempo l’attenuazione del vento avrebbe probabilmente permesso una rapida toccata e fuga alla cima, comunque ne è uscita l’esplorazione di un vallone da me mai percorso, e che raramente è sicuro. Tra l’altro abbiamo scoperto che anche il Rascias lato Miserin è stato incorporato nel parco del monte Avic!