- Accesso stradale
- strada asfaltata molto sconnessa, ultimi 2 km di sterrato discreti ma con buche profonde. Posteggio non grande, altrimenti si parcheggia lungo la strada
Percorso totalmente secco, ormai in estate piena non servono più i ramponi. Salito in giornata dal parcheggio prima di Malga Vallina d’Amola. su buon sentiero si giunge rapidamente al Rifugio Segantini. Ancora buona traccia sulla dorsale morenica poi inizierà una estenuante progressione su ogni genere di pietra. Ci sono ometti un po’ ovunque per altrettanti percorsi, io sono rimasto a salire sulla destra per poi arrivare al centro del pendio sotto la Bocchetta di Monte Nero, dove inizia il tratto attrezzato. C’è prima un cordone di 10 m e poi inizia la ferratina, che è semplice e discontinua, con altri passi su facili balze non esposte. Dalla Bocchetta si scende sempre su ferrata sul versante della Vedretta di Nardis, anche qui nessuna difficoltà particolare ma dovendola affrontare in discesa qualche cautela in più. Terminata la tratta, un lungo traverso su pietrame relativamente stabile fino alla breve paretina che dà accesso al pendio superiore: qui un brevissimo tratto con scalini e una corda (ma non cavo metallico) e poi un breve passaggio esposto che secondo me andrebbe attrezzato, oggi con terreno asciutto nessun problema.
Altro pendio di pietrame di grossi blocchi ed ecco l’ultimo tratto attrezzato, una cengetta molto semplice dove ci si può non assicurare e poi un breve canalino anch’esso facile.
Dal bivacco Orobica ecco il pendio conclusivo, ci sono due percorsi: io a salire mi sono mantenuto più alto nei pressi del crestone arrampichettando tra i vari massi fino alla croce. In discesa invece ho seguito un percorso più detritico, che sfrutta una cengia (una decina di metri un po’ aerei) che consente di evitare la pietraia.
Ritorno abbastanza lungo a causa della difficoltà di progressione su terreno sempre impervio. il sentiero del rifugio sembra un miraggio.
Non si trova acqua sicura dopo il rifugio, eccetto i rigagnoli di fusione del ghiaccio sommerso dai detriti.
Percorso non lunghissimo in termini di sviluppo ma molto laborioso e dispendioso, io ho impiegato 4h30′. Una manciata di persone sul percorso, che a questo punto consiglierei ad inizio stagione per sfruttare qualche nevaio.